Morti sul lavoro in diminuzione ma gli infortuni crescono sempre di più

Lunedì 14 Ottobre 2019 di Francesco Campi
Il corteo nel centro di Rovigo
4
ROVIGO - Lavoro e morte, un binomio che purtroppo in Polesine, come in tutta Italia, non si riesce a scindere. Il dato aggiornato ad agosto vede in questo 2019, in provincia di Rovigo, quattro decessi di altrettanti lavoratori. Un numero che rispetto ai primo otto mesi del 2018 registra una flessione, visto che lo scorso anno erano stati sei. Una conferma del trend generale di tutto il Veneto, visto che nel periodo gennaio-agosto 2018 le morti sul lavoro erano state 82, mentre nello stesso arco temporale di quest’anno sono state 62.
 
Sono numeri ancora troppo alti, però, e soprattutto drammaticamente suscettibili di variazioni improvvise giorno per giorno, da non poter certo essere presi come positivi. Anche perché l’altro lato della medaglia è un incremento degli infortuni sul lavoro, che in Veneto passano da 49.953 dei primi otto mesi del 2018 ai 50.156 di quest’anno, con un aumento dello 0,4%, mentre a Rovigo addirittura da 1.608 a 1.646, ovvero il 2,4% in più. Soprattutto, significa poco meno di 7 incidenti sul lavoro al giorno.
Un numero enorme, anche perché va raffrontato ad una platea di occupati, che in Polesine è di circa 96mila persone. Questo vuol dire che in appena otto mesi in Polesine c’è stato un infortunato sul lavoro ogni 58 occupati. Questo è quanto emerge dall’elaborazione dell’Anmil sui dati Inail che è stata diffusa ieri nell’incontro pubblico in Gran guardia per la 69. Giornata per le vittime degli incidenti sul lavoro. I quattro decessi sul lavoro registrati nel 2019 in provincia si sono verificati tutte negli ultimi quattro mesi, dopo che il primo trimestre dell’anno non aveva fatto registrare incidenti dall’esito mortale. Il primo è, in realtà, un “incidente in itinere”, tipologia che comprende anche il tragitto da casa e lavoro. Ed è questo il caso della morte di Diego Paganin, di Adria, spentosi ad appena 26 anni, alle 7.30 in via Argine Spini a Porto Viro, scontratosi con un furgone mentre era in sella al suo scooter. Il 14 luglio, invece, un 53enne di origini albanesi e residente a Castelmassa, Arben Rushitaj, addetto alle pulizie, è rimasto schiacciato da una pila di prodotti accatastati all’interno del magazzino di Melara della vetreria Bormioli, ora Bormioli Pharma. Aveva appena 23 anni, il giovane lavoratore Nicolas Lazzarin, nato ad Adria e residente a Cavarzere, che dipendente di una ditta di distribuzione dei giornali, ha perso il controllo del furgone che stava guidando ed è andato a scontrarsi con esiti drammatici contro uno dei platani che costeggiano la Regionale 443, fra Rovigo e Villadose, attorno alle 6.30, verso la fine del suo giro quotidiano di rifornimento delle edicole. Sempre sull’asfalto, in autostrada, nel tratto dell’A13 vicino al casello di Rovigo, è morto, il 5 luglio, un 41enne albanese residente a Treviso, che si trovava a bordo del Fiat Doblò che utilizzava per lavoro e che si è macabramente accartocciato in un impatto multiplo che non gli ha lasciato scampo.
Nell’elenco delle morti in occasione di lavoro dell’Inail non compare il decesso del 56enne veronese Roberto Bettarello, fabbro, che si è spento a Badia il 24 maggio proprio dopo aver terminato una lavorazione all’interno di un’abitazione, mentre stava per risalire sul suo furgone. E non compare nemmeno quello del 23 giugno, Marzio Livio, 61 anni, di Morbegno, in provincia di Sondrio, autotrasportatore, appena arrivato con il suo camion al magazzino di Castelnovo Bariano dove vengono stoccati i prodotti della vetreria Bormioli Pharma di Bergantino, quando è stato colpito da un infarto che non gli ha lasciato scampo. Una morte che seppur dovuta innegabilmente a cause naturali perché provocata da un malore, dovuto probabilmente anche al grande caldo di quella mattina, rientra comunque nella categoria delle morti sul lavoro, tanto che a compilare la relazione da inviare al pubblico ministero di turno, il sostituto procuratore Andrea Bigiarini, sono stati gli ispettori dello Spisal.
Ultimo aggiornamento: 11:52 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci