Il reddito di Cittadinanza? Non ha raggiunto gli obiettivi per i quali è stato pensato

Domenica 13 Ottobre 2019
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Caro direttore,
più passano i giorni e più mi convinco che il Presidente Mattarella ha sì rispettato la Costituzione cercando un'altra maggioranza in Parlamento, ma si è assunto anche la responsabilità di consentire ai 5stelle, che alle elezioni Europee hanno dimezzato i consensi, di continuare a imporre in Parlamento la loro politica, che è fatta di spot, più che di proposte studiate da esperti che abbiano una visione complessiva utile all'Italia. Penso al costo del reddito di cittadinanza, al no alle grandi opere, ai termovalorizzatori, a nuove trivellazioni per la ricerca di gas, allo stesso taglio delle 345 poltrone di Camera e Senato, senza prima avere studiato una nuova legge elettorale, al ridisegno dei regolamenti del Parlamento, che continueranno a fare lo stesso lavoro con ripetitività.
Gino De Carli


Caro lettore,
M5s è al governo perché nelle ultime elezioni politiche gli italiani hanno assegnato a questa forza politica un larghissimo consenso e perché, dopo la caduta del governo con la Lega, il Pd modificando la sua linea politica si è alleato con M5s e lo ha nuovamente legittimato come forza di governo, nonostante l'evidente calo di consensi certificato anche dal voto europeo. Il presidente Mattarella ha solo preso atto di tutto questo e ne ha tratto le ovvie e inevitabili conseguenze. Dopodiché convengo con lei che il bilancio dell'azione di governo del Movimento grillino non sia esattamente esaltante. Anzi forse sarebbe il caso di dire che alcune misure fortemente sostenute da M5S si sono rivelate del tutto inadeguate. Se non fallimentari. Primo fra tutti il reddito di cittadinanza che, dati alla mano, non ha prodotto alcuno dei risultati promessi o vagheggiati dai suoi sostenitori: non ha inciso in modo significativo sui livelli di povertà; non ha avuto effetto alcuno sul mercato del lavoro; non ha dato nessuna scossa ai consumi, neppure al Sud. Anche a causa dei complicati meccanismi che ne regolano il funzionamento, si è risolto, come si temeva, nella distribuzione a pioggia di pubblico denaro. Un'operazione assistenziale che costa ai contribuenti 10 miliardi l'anno. Una massa di denaro enorme che, lo si comprende molto bene in queste settimane nel dibattito per la nuova manovra finanziaria, potrebbe essere usata in modo diverso e certamente più utile. Ma non illudiamoci: non riusciremo a trovare fondi per imprese e famiglie, ma il reddito di cittadinanza non sparirà.
Ultimo aggiornamento: 14:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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