La seconda vita di Sapof, rilancio targato India e l'occupazione riparte

Sabato 12 Ottobre 2019
La seconda vita di Sapof, rilancio targato India e l'occupazione riparte
PORDENONE - Venti milioni di euro di fatturato nel 2020. Tre progetti pensati appositamente per essere realizzati a Pordenone. Ventinove dipendenti già riassorbiti e altri cinque-sei in attesa di una chiamata. La testa di ponte per invadere pacificamente il mercato europeo partendo da una provincia che può tornare pistone produttivo della regione. Nasce così, dai numeri, la seconda vita di Safop, dichiarata fallita a luglio e ieri ufficialmente ripartita con la presidenza dell'indiano Bhojras Teli, patron dell'azienda Hyt Engineering. Un colosso che ha creduto nel rilancio. 
PROSPETTIVE Accompagnato dalla figlia Rajashiri, che sarà vicepresidente del cda, Bhojras Teli ha presentato nella sede di Unindustria come (e quando) sarà la nuova Safop indiana. Si parte dai progetti, linfa vitale per l'occupazione e il fatturato. Sono tre: il primo riguarda un tornio a portale, vecchio disegno Safop; il secondo è legato alle metropolitane e comprende due torni in fossa per la rettifica delle ruote dei convogli; il terzo è un tornio tandem, che potrà riguardare il mercato indiano. Lavori che saranno svolti a Pordenone. La produzione è già partita: in Safop c'erano già ordini e commesse pendenti e la nuova proprietà sta già rinegoziando le condizioni con i clienti. La prima fattura dovrebbe essere emessa a dicembre. Il mercato di riferimento sarà quello costituito dall'industria ferroviaria, un settore in espansione con potenzialità quasi infinite in Paesi con più di un miliardo di abitanti, come India e Cina. Con un occhio al bacino europeo, da cui partire per assorbire know-how tecnologico e conoscenze creative ed ingegneristiche. 
TABELLA DI MARCIA Evasione degli ordini pregressi, importazione e implementazione dei progetti pensati dal nuovo presidente (che è anche ingegnere), espansione dei mercati. La nuova Safop è già partita. E nel capannone della Comina si respira un'aria nuova. Entro dicembre le prime fatture, ma l'obiettivo per il 2020 è quello di macinare altri 20 milioni di euro. E di fare profitto «da condividere con l'azienda», come ha detto Bhojras Teli. La priorità sarà quella di rendere Safop un soggetto mondiale, moderno. Solo così si possono reggere le sfide pesanti della manifattura globale. Per vincere serviranno prodotti nuovi, e macchinari in grado di affrontare mercati potenzialmente infiniti come quelli dei Paesi che oggi guidano il mondo. 

OCCUPAZIONE Ventotto dipendenti, ventinove tra poche settimane, sono già riassorbiti. Altri cinque-sei saranno utili nelle prossime settimane. Il punto debole dell'azienda era la capacità di attirare ordini. «Safop ha ottime tecnologie - hanno detto i nuovi proprietari - e personale in possesso di competenze elevate. Vogliamo assumere più persone in futuro, ma tutto dipenderà dal successo delle nostre iniziative». L'azienda seguirà due filoni: la progettazione di prodotti finiti e quella di impianti chiavi in mano. Una piccola Danieli legata a doppio filo al settore ferroviario. Sei-sette milioni di investimenti immediati, così Safop respirerà di nuovo ossigeno puro. 
«L'azienda arriverà a marciare a pieno regime in poco tempo - ha detto il presidente di Unindustria Pordenone, Michelangelo Agrusti -. Ringraziamo la nuova proprietà indiana per aver accettato la nuova sfida. La provincia di Pordenone dimostra di essere attrattiva per le aziende straniere. Ringraziamo per la collaborazione le organizzazioni sindacali. Ci sarà grande collaborazione, pur nel rispetto dei ruoli». Dopo la stretta di mano con Bhojras Teli, le parole d'ordinanza di quest'ultimo, che però ha avuto la brillantezza di rompere il cerimoniale: «Non siamo stranieri - ha detto -. Come ha spiegato il vostro presidente, i chilometri che ci distanziano possono essere colmati. Non siamo qui di passaggio, il nostro obiettivo è quello di restare». Il presidente di Unindustria ha rimarcato anche l'importanza della presenza del nuovo Interporto, che potrà garantire l'appoggio logistico necessario al rilancio internazionale dell'azienda appena ripartita grazie ai capitali indiani. 
Ultimo aggiornamento: 18:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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