Calcio. ​Perso il simbolo storico: «Il Treviso non può usare lo stemma»

Sabato 12 Ottobre 2019 di Roberto Ortolan
Perso il simbolo storico: «Il Treviso non può usare lo stemma»
2
TREVISO «Lo storico stemma (logo) del Treviso, quello fondato nel 1909 e poi ereditato dal Treviso Football club 1993, quello dichiarato fallito nel 2009 e legato al nome dell'imprenditore opitergino Ettore Setten (valore 150mila euro), appartiene alla curatela del crac», a dirlo la sentenza con la quale la prima sezione civile della Corte d'appello di Venezia - giudici Guido Santoro, Rita Rigoni e Alberto Valle - ha stabilito che la griffe del Treviso calcio va usata per pagare i creditori del fallimento. La sentenza ha confermato la decisione dei giudici di primo grado, bocciando la causa promossa da Eddi Sartori (avvocato Gianni Santalena) contro il fallimento del Treviso Football club 1993 (avvocato Renato Pastorelli) e l'Asd Treviso 2009, Giorgio De Lazzari e Fc Treviso (non costituiti). Non solo. I giudici hanno accolto l'appello incidentale promosso dai legali del curatore del fallimento, il commercialista  coneglianese Gianbattista Rossetti, dichiarando la revocatoria della vendita degli stemmi (tecnicamente marchi). I giudici d'appello hanno poi condannato Fc Treviso, in solido con Asd 2009, Giorgio De Lazzari ed Eddi Sartori, a pagare 150mila euro in favore del Fallimento in mancanza delle restituzione dei marchi. Spese a carico di chi ha promosso l'appello (Fc Treviso e Sartori) per un totale di poco meno di 20mila euro. Da quanto si è appreso sarebbe stato però annunciato il ricorso in Cassazione.
STORIA INFINITASi arricchisce di un'altra puntata, l'ennesima, il contenzioso intorno al buco milionario, circa 25 milioni, del fallimento del Treviso calcio di Ettore Setten. Una battaglia che va avanti da 10 anni e che ha visto il curatore del crac Gianbattista Rossetti, oltre che per la presunta cessione irregolare dei marchi, scontrarsi nelle aule dei tribunali prima con Setten, poi con la Lega calcio (fidejussione trattenuta e diritti televisivi per 1,5 milioni) e infine con Banca Intesa (avendo rilevato Veneto Banca e di conseguenza la causa al Tribunale delle imprese sulla vendita delle azioni di un complesso immobiliare di proprietà Attinia, la cassaforte della famiglia Setten). La prossima battaglia Rossetti potrebbe ingaggiarla con il Consorzio del nuovo Treviso. «Da quanto ho appreso - spiega - lo stemma è in uso al Treviso Academy. In qualche maniera dovrà tornare nella nostra disponibilità».
LA SENTENZALa storia del logo del Treviso Calcio di Setten è un ginepraio. Mentre la società professionistica sta crollando sotto una montagna di debiti, lo stemma viene ceduto per 5mila euro. Un'operazione che la curatela scopre in seguito e così, nel gennaio del 2013, cita a giudizio l'Ads 2009, Giorgio De Lazzari, Eddi Sartori nonché Fc Treviso. L'obiettivo? Far dichiarare nulla la cessione dello stemma per 5mila euro e la vendita, 3 mesi più tardi, per 150mila euro da Asd a Fc Treviso srl.
PUNTO FERMODavanti ai giudici si scontrano due tesi diametralmente opposte. «Il prezzo di 5mila euro era un escamotage (in danno dei creditori). Non a caso subito dopo i marchi valgono 150mila euro)», sostengono i legali della curatela, chiedendo l'annullamento (revocatoria) della cessione. «No il prezzo fittizio è quello successivo - la ricostruzione dei legali di Sartori - stabilito per cercare di non far morire la società calcistica. Di fatto era un finanziamento per traghettare il nuovo Treviso in acque più tranquille. Gli stemmi - la tesi - erano scaduti e privi di valore. Il prezzo di 150mila euro era una cifra destinata al ripiano dei debiti del Treviso calcio». Ed è a questo punto i giudici di primo grado e oggi d'appello hanno dovuto stabilire senza ombra di dubbio, come previsto dalla legge, che l'acquirente dei marchi del Treviso fosse a conoscenza dello stato di insolvenza di Setten e del Treviso Football club. In pratica che Sartori sapesse delle difficoltà economiche del Treviso calcio di Setten. «Riteniamo - concludono i giudici - che il Fallimento abbia raggiunto la prova di tale conoscenza. Ma anche la documentazione depositata da Sartori dimostra tale conoscenza, con gli articoli di giornali e le istanze di fallimento sulle difficoltà economiche del Treviso di Setten». I giudici veneziani, dopo aver spiegato che perché il vero valore dei marchi non sia di 5 mila euro, hanno così accolto la richiesta di revocatoria, condannano Sartori & C. a pagare 150mila euro (più le spese) o a restituire i marchi. Una sentenza lapidaria, ma bisognerà aspettare la Cassazione per mettere una pietra tombale sul contenzioso. Se Fc Treviso non pagherà, l'attuale Academy, anche se senza colpe, dovrà, in futuro, restituire lo stemma o pagare 150mila euro alla curatela, salvo poi rivalersi su chi ha portato in dote lo stemma di altri. 
Roberto Ortolan
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci