La guerra dei vongolari del Delta rischia di aprire la crisi in Provincia

Sabato 12 Ottobre 2019
La protesta di qualche settimana fa dei pescatori a Rovigo
PORTO TOLLE - Tra una settimana si saprà quale sarà il futuro, oltre che dei pescatori del Consorzio di Cooperative di Porto Tolle, anche dell’amministrazione di Ivan Dall’Ara: l’ordinanza sulla concessione quindicennale dei diritti di pesca sarà discussa in consiglio provinciale la mattina di venerdì 18. La delibera presentata dal sindaco di Porto Tolle Roberto Pizzoli, accompagnato dal collega di Taglio di Po Francesco Siviero e dalla consigliere comunale adriese Sara Mazzucato, approderà in aula per le 11 e metterà a ferro e fuoco la maggioranza che sostiene Dall’Ara. Il presidente conferma la sua posizione su quel documento («Voterò contro») e porta avanti la sua proposta di un altro anno di proroga, con opzione per un secondo, mentre attende di essere ricevuto dal ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Teresa Bellanova.  
LA REVOCA
Tre mesi fa il consiglio provinciale si è visto costretto a revocare una delibera emanata appena una settimana prima, che concedeva lo sfruttamento dei diritti esclusivi di pesca. Ad obbligare la Provincia a compiere questo passo fu la nota dell’avvocato dell’Agenzia Delta Po Immobiliare srl di Porto Tolle, nella quale si intimava che la concessione non venisse prorogata né riaffidata al Consorzio in via diretta, chiedendo l’indizione di una gara di affidamento di valore europeo. Per i pescatori del Delta questo sarebbe un vero incubo. Dall’Ara, per tutelare i pescatori, ha iniziato un tortuoso percorso politico-amministrativo, richiedendo diversi pareri legali in grado di produrre una delibera legale in grado di salvare il comparto ittico del Delta.
LA PRUDENZA
Una linea prudenziale per cui Dall’Ara è stato ripetutamente accusato da alcune forze politiche di non avere avuto abbastanza coraggio per resistere alla minaccia di ricorso al Tar da parte della Delta Po Immobiliare. Ma il rischio che corre, qualora fosse approvata una delibera inadeguata, è che questa possa essere impugnata da chi è contro la concessione al Consorzio dell’utilizzo esclusivo delle lagune tra il Po di Maistra e di Goro, aprendo un baratro giudiziario dal quale Palazzo Celio farebbe molta fatica ad uscirne. Per far capire a consiglieri dissidenti che la concessione di 15 anni è impossibile sul piano legale (l’affidamento diretto, per un periodo così lungo, ad un soggetto che trae profitti milionari senza una competizione non è consentito dalla legge), Dall’Ara ha deciso di rivolgersi al ministro Bellanova, nella speranza che dai suoi uffici arrivi la soluzione ideale per salvare l’ente e i mitilicoltori: «Un paio di giorni fa le ho inviato un esaustivo dossier, attendo a breve con fiducia una sua convocazione, ma dubito avverrà prima del consiglio».
Ultimo aggiornamento: 08:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci