Sara, morta in moto: il fidanzato era ubriaco alla guida. Indagato per omicidio stradale

Giovedì 10 Ottobre 2019
Sara, morta in moto: il fidanzato era ubriaco alla guida. Indagato per omicidio stradale

Sara Guernier aveva 29 anni: è morta dopo un tragico schianto in moto contro il guard rail, moto che guidava il suo fidanzato, T.M., che ora è indagato per omicidio stradale guida in stato di ebbrezza. Il giovane aveva infatti un tasso alcolico di 1g/l (rispetto al massimo di 0,50 previsto dalla legge): il magistrato, spiega il quotidiano Il Gazzettino, ha disposto l'autopsia sul corpo di Sara e la perizia per accertare le cause dell'incidente.

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Il dramma è avvenuto lunedì sera intorno alle 23.30: in sella alla Ducati Monster di proprietà del fidanzato di Sara, stavano tornando dalla Fiera del Rosario di San Donà di Piave, dove la ragazza aveva lavorato.

A un certo punto il mezzo è sbandato, andando a sinistra e impattando contro il guard-rail: per la ragazza non c'è stato niente da fare, mentre lui si è rialzato e ha tentato di fermare un'auto, una Toyota Yaris che stava sopraggiungendo. Ma la persona alla guida dell'auto, una ragazza toscana, quando ha visto il giovane per strada si è spaventata ed è finita anche lei sul guard-rail.
 
 

 
IL DOLORE SU FACEBOOK La morte di Sara, scrive Il Gazzettino, ha creato sgomento e dolore perché era molto conosciuta nella zona: tanti i commenti sul suo profilo Facebook, di amici e conoscenti. La giovane lascia i genitori e la sorella Marta. «Ancora non ci credo - scrive una sua amica - Poco più di due settimane fa ero con te, a casa tua che, come dicevi tu, era anche casa mia, la tua porta per me era sempre aperta! Ti ho voluto, ti voglio e ti vorrò per sempre bene. Grazie, grazie di esserci stata per me...non ti dimenticherò mai».

«Saretta mia.. ho vissuto con te i momenti più belli e i più brutti della mia vita - le parole commoventi del suo coinquilino - Sei stata l’amica che tutti nella vita dovrebbero avere, una coinquilina, una sorella, una mamma: sei stata davvero tanto per me e continuerai ad esserlo. Non trovo forza nè parole, ma tanto ora come ora non servono a nulla». «Sto scrivendo dalla nostra casa e non riesco a stare fermo perché ogni angolo della casa mi ricorda te. Dammi la forza, dammi la felicità che sprizzavi da tutti i pori e fammi andare avanti in questa vita ingiusta. Ti voglio bene cucciola mia».

Ultimo aggiornamento: 12:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA