Halle, sparatoria alla sinagoga: due morti. Il killer neonazi ha trasmesso l'attacco live: «Voglio uccidere più ebrei possibile»

Mercoledì 9 Ottobre 2019
Halle, sparatoria davanti alla Sinagoga: almeno 2 morti, stazione chiusa
19

Halle, sparatoria alla sinagoga nella città della Germania dell'Est. Sono due le persone morte nell'attentato avvenuto davanti alla sinagoga: si tratta di una donna colpita vicino ad una fermata del tram e poi di un uomo colpito vicino a un fast food kebab. Due le persone ferite in modo grave, secondo i media tedeschi. Il killer è stata arrestato: si chiama Stephan Balliet ed è un neonazista di 27 anni.

Intanto «si sono consolidati gli indizi che si tratti di un autore isolato» e che sia l'uomo fermato, aggiunge l'agenzia Dpa citando ambienti della sicurezza e ricordando che in precedenza gli inquirenti avevano desunto che si trattasse di più assalitori in fuga a piedi. L'autore dell'attacco di Halle è un neonazista 27enne, Stephan Balliet, che ha diffuso tutto l'attacco in diretta streaming sul web.

Stephan Balliet, l'autore dell'attacco alla sinagoga di Halle in Germania, voleva «uccidere quanti più bianchi possibile, soprattutto ebrei». Lo riferisce su Twitter Rita Katz, direttrice del Site, il gruppo di monitoraggio dell'estremismo in rete. Secondo Katz, ci sarebbe online un «documento Pdf, che sembra essere il manifesto di Stephan Balliet» in cui si vedono «foto delle armi e munizioni usate» nell'attacco e «riferimenti al live stream» dell'azione. Il documento risalirebbe al 1 ottobre.


Pittsburgh, uomo armato fa strage in sinagoga. «Gridava "ebrei dovete morire"»: 11 morti

«Su Facebook e Instagram ci sono ancora i video della strage nelle moschee»: la denuncia della Cnn

 
L'attentatore della sinagoga di Halle, in Germania, ha filmato la sua azione per 35 minuti con una telecamera fissata sulla testa. Nel video, postato su un sito di videogame, si sente l'uomo che prima di aprire il fuoco urla: «La radice di tutti i problemi sono gli ebrei». Lo riferisce Rita Katz, direttrice del sito di monitoraggio dei gruppi terroristici sul web, Site.
 
Nel video dell'attacco in diretta, che assomiglia a quello degli attacchi del 15 marzo scorso alle due moschee di Christchurch, in Nuova Zelanda, in cui sono rimaste uccise 51 persone e 47 altre sono rimaste ferite, si vede «prima l'attentatore esporre i punti di vista dell'estrema destra, poi guidare fino alla sinagoga», aggiunge Rita Katz in un altro tweet postando dei fermo immagine del filmato. L'uomo, che secondo Katz si presenta come 'Anon', «si irrita perché non riesce a entrare nella sinagoga, e spara a caso a una donna per strada». Quindi sembra «improvvisare», «entra in un negozio e uccide un'altra persone prima di fuggire». Sulla base delle immagini, la direttrice del Site ipotizza che l'uomo abbia agito da solo. «La sua auto era piena di armi apparentemente fabbricate in casa, oltre a un laptop e a una macchina fotografica: il che suggerisce che dietro l'attacco ci sia un inquietante livello di pianificazione».
 
 



La sparatoria a Halle, nell'est della Germania, è avvenuta «davanti alla sinagoga» del quartiere Paulus, proprio durante la festività di Jom Kippur. Testimoni riferiscono di una granata lanciata contro il cimitero ebraico. L'autore dell'attacco armato aveva piazzato ordigni esplosivi artigianali davanti alla sinagoga ed aveva cercato poi di entrare all'interno del tempio ebraico. Lo hanno detto fonti della sicurezza all'agenzia stampa Dpa. Quando l'individuo, piazzati gli ordigni, ha cercato di entrare nella sinagoga, sono stati sparati diversi colpi d'arma da fuoco, hanno riferito le fonti di sicurezza. L'indagine sulla sparatoria di Halle è stata affidata alla procura federale tedesca anti terrorismo.

La polizia: «Una delle vittime uccisa nel fast food kebab». Una delle due vittime della sparatoria di Halle è un «uomo» ed è stato ucciso in una «tavola calda»: lo scrive il sito del settimanale Der Spiegel citando un portavoce della polizia.
 
Il presidente della Comunità ebraica: «L'assalitore voleva entrare nella sinagoga. Le vittime non sono ebree». Una delle vittime degli spari di Halle «giace, coperta, di fronte a una sinagoga del centro della città»: lo scrive l'agenzia Dpa precisando che il corpo, coperto da un telo blù, è a «circa 30 metri» dal luogo di culto. L'assalitore avrebbe «cercato di entrare» nella sinagoga, scrive il sito del settimanale Der Spiegel sintetizzando dichiarazioni del presidente della Comunità ebraica di Halle, Max Privorotzki. «Al momento ci sono tra le 70 e le 80 persone nella sinagoga», ha detto Privorotzki. È stato il servizio di sicurezza della sinagoga ad impedire l'ingresso dell'autore della sparatoria ad Halle, dice Max Privorotzki, leader della comunità ebraica.

Il ministro dell'Interno tedesco Seehofer: «Ad Halle attacco antisemita». Possiamo ritenere che quello di Halle sia stato «un attacco antisemita». Lo ha detto il ministro tedesco dell'Interno, Horst Seehofer.

L'aggressore di Halle era vestito di «verde», «da militare» con un «elmetto», portava una «maschera» e ha sparato contro un negozio con un «mitra»: lo ha riferito un testimone all'emittente tedesca di notizie N-Tv.


La sinagoga e il fast food kebab di Halle dove ci sono state le due vittime dell'attacco distano 500 metri l'una dall'altra. Lo riferisce l'inviato dell'emittente N-Tv precisando che contiguo alla sinagoga è il cimitero ebraico dove, almeno secondo il sito del quotidiano Bild, sarebbe stata lanciata «una bomba a mano» su cui però altri grandi media non hanno fornito conferme o dettagli.
 


Site: «Estrema destra chiama il killer 'santo'». L'attacco a Halle, in Germania, «non è stato ancora rivendicato da alcun gruppo, ma le comunità online di estrema destra l'hanno già fatto proprio e chiamano l'ignoto sparatore 'santo'»: lo scrive su Twitter Rita Katz, direttrice di Site, un sito di monitoraggio dell'estremismo sul web, ricordando che lo steso epiteto fu da loro rivolto a Brenton Tarrant, il terrorista di estrema destra autore del massacro nelle moschee di Christchurch, in Nuova Zelanda.
 
 
 
La cancelliera Angela Merkel, che in serata si è recata in una sinagoga a Berlino in segno di solidarietà, ha espresso la propria vicinanza a tutti gli ebrei. Anche il Papa, intervenuto nel pomeriggio ai lavori del Sinodo, dopo avere pregato all'inizio dei lavori per i «fratelli ebrei» nel giorno di Yom Kippur, a fine Congregazione ha ricordato nella preghiera le vittime dell'attentato alla sinagoga di HalleHalle.

Sassoli: «Un minuto di silenzio del Parlamento europeo per le vittime di Halle». «Vorrei con voi essere vicini alla polizia tedesca, al popolo tedesco e alla comunità ebraica tedesca. La polizia conferma che almeno due persone sono state uccise ad Halle, una delle più importanti città della Sassonia nell'est del Paese e che l'aggressore è in fuga. La situazione non è ancora chiara, i nostri pensieri sono con le famiglie e gli amici delle vittime ed i cittadini tedeschi». Così il presidente del Parlamento europeo David Sassoli che ha poi invitato la miniplenaria del Parlamento europeo riunita a Bruxelles ad osservare un minuto di silenzio.

«Scioccati e rattristati dai tragici eventi di Halle, in Germania, oggi i membri del Parlamento europeo sono rimasti in silenzio per un minuto. Inviamo le nostre più sentite condoglianze alle famiglie delle vittime e speriamo che la polizia sia in grado di catturare rapidamente i sospetti», scrive poi Sassoli in un tweet.

Netanyahu:
«L'antisemitismo cresce in Ue». «L'attentato terroristico contro la Comunità ebraica a Halle in Germania nel giorno di Kippur, il giorno più santo per il nostro popolo, è un'altra espressione che conferma che l'antisemitismo in Europa sta crescendo». Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu alla fine di Kippur. «A nome del popolo di Israele invio condoglianze alle famiglie delle vittime e di pronta guarigione ai feriti. Faccio appello alle autorità tedesche affinché continuino ad agire con determinazione contro i fenomeni di antisemitismo».

Ultimo aggiornamento: 28 Febbraio, 23:05 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci