Le Br uccisero il padre, Mazzola: «Perchè si permette a Curcio di pontificare?»

Martedì 8 Ottobre 2019
L'avvocato Piero Mazzola alla commemorazione dell'omicidio del padre e di Graziano Giralucci
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PADOVA - Renato Curcio, il fondatore delle Brigate Rosse, presenterà alle 18.30 di mercoledì 9 ottobre a Modena, il suo nuovo libro "Ascoltare e narrare" ospitato da Lo Spazio Nuova. Si tratta di una pubblicazione in cui Curcio parla di un nuovo approccio legato alla pedagogia partecipativa in ambito di tossicodipendenza, minorenni in difficoltà e migranti. Un invito che fa salire sulle barricate Forza Italia dell'Emilia Romagna e in Veneto l'avvocato padovano Piero Mazzola, figlio di Giuseppe Mazzola, il carabiniere in congedo ucciso dalle Br il 17 giugno 1974 insieme a Graziano Giralucci nella sede del Msi a Padova (primo assassinio rivendicato dalle Brigate Rosse). 

«Veramente vergognoso.
L'Italia è un Paese "sostenibile" certo, riesce a riciclare perfino i rottami morali della storia - ha detto Piero Mazzola - Provo una grande tristezza, a questi signori è permesso ancora di pontificare. Purtroppo succede molto spesso che questi personaggi parlino in pubblico - ha aggiunto - Sicuramente questo signore avrà qualcosa da dire, forse sul lavoro: ci dovrebbe spiegare cosa intende per lavoro se per lui lavoro era uccidere la gente, tanto che definì la morte di mio padre "un incidente sul lavoro". Questo è un Paese che ho amato e che amo profondamente - ha concluso Mazzola - ma tutto ciò mi provoca grande tristezza. Non esistono ex brigatisti o ex assassini o ex mostri ... perché ci sono ex morti?
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Ultimo aggiornamento: 22:05 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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