PORDENONE - Maltrattata, minacciata spesso con un coltello da cucina, umiliata, picchiata mentre aspettava il loro bambino e poi davanti a lui. Spiata, a causa dell'eccessiva gelosia, sul posto di lavoro, derubata del proprio stipendio, che l'uomo spendeva per se stesso togliendolo alla famiglia. Era lo stato in cui era costretta a vivere da anni una donna che, dopo l'ennesima lite, ad agosto scorso si era convinta a presentarsi con un ematoma frontale giudicato con prognosi di 10 giorni al comandante della stazione carabinieri di Sacile, in provincia di Pordenone. Nei confronti del marito, un 47enne artigiano, è stata eseguita un'ordinanza di applicazione di misura cautelare emessa dal gip del tribunale di Pordenone, Eugenio Pergola, per maltrattamenti in famiglia. Considerati i gravi indizi di colpevolezza e la possibile reiterazione del reato, l'uomo è stato accompagnato nell'abitazione di altri parenti in provincia di Venezia per scontare gli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico.
Ultimo aggiornamento: 13:05
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