Carabiniere ucciso a Roma, il giallo dello zaino: il Ris a caccia di nuovi indizi

Venerdì 4 Ottobre 2019
Carabiniere ucciso a Roma, il giallo dello zaino: il Ris a caccia di nuovi indizi


Accertamenti anche sullo zainetto di Sergio Brugiatelli, il mediatore che la notte del 25 luglio aveva accompagnato Natale Christian Hjort e Finnegan Lee Elder a comprare droga. Il proprietario dello zaino rubato dai due ragazzi americani, quel borsello che Andrea Varriale e Mario Cerciello Rega avrebbero dovuto recuperare, era stato anche oggetto di alcune verifiche dei carabinieri. Il cavallo di ritorno, come si dice in gergo, si era concluso con l'omicidio del vicebrigadiere. Undici coltellate sferrate da Lee Elder. Gli accertamenti sul cellulare di Brugiatelli sono già stati eseguiti. Sono stati gli stessi militari, che coordinano l'indagine, a verificare tutti i contatti attraverso i tabulati. E sulla figura dell'uomo la procura ha da tempo acceso un faro. Adesso si potrebbe arrivare a definire la sua posizione. Brugiatelli aveva sempre sostenuto che in quello zaino ci fossero le sue chiavi di casa e che fosse preoccupato per l'incolumità dei suoi familiari, visto che gli americani erano in possesso anche dei documenti. Circostanze che però, almeno secondo il verbale di acquisizione del reperto, sono risultate false.

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Ieri il Ris ha avviato l'esame dello zainetto. Natale Hjort e Finnegan erano andati all'appuntamento senza quello zaino. I militari lo hanno ritrovato dopo poco distante dal luogo del delitto, in una fioriera dell'hotel Le Meridien, dove alloggiavano i due ragazzi. E adesso sarà il Ris a compiere gli accertamenti e a verificarne il contenuto. Sono gli ultimi esami, dopo quelli che hanno consentito alla procura di individuare le impronte delle dita e del palmo della mano di Natale Hjort sul pannello che nascondeva l'arma del delitto. I tecnici dei carabinieri hanno anche isolato una traccia di sangue nella quale si confondevano il Dna di Natale e quello della vittima. Un passaggio centrale per gli inquirenti, dal momento che Natale aveva negato la sua partecipazione all'omicidio, sostenendo di ignorare che l'amico fosse armato. Dopo la consegna degli ultimi esami e la definizione di fascicoli paralleli all'inchiesta per l'omicidio del vicebrigadiere, la procura potrebbe chiedere il processo con il rito immediato. Dal momento che le prove nei confronti dei due americani vengono considerate formate e solide, i pm potrebbero ricorrere a questo istituto previsto per chi è detenuto. Un passaggio che rinvia direttamente al processo gli indagati, saltando la fase dell'udienza preliminare. Secondo le nuove norme, invece i due turisti, accusati di omicidio, non potranno più ricorrere a riti alternativi che prevedano sconti di pena.

GLI ACCERTAMENTI
Sono iniziate ieri mattina le analisi dei carabinieri del Ris sullo zaino di Sergio Brugiatelli. L'esame di ieri ha riguardato il contenuto dello zaino e i manici della borsa. Agli accertamenti hanno partecipato anche il difensore della vedova di Cerciello Rega, l'avvocato Massimo Ferrandino, e il medico legale nominato come consulente dalla famiglia del vicebrigadiere, Gianni Pittella. «La conclusione di tutti gli esami relativi al caso si avranno entro fine mese - dice Pittella - Farò il massimo perché venga accertata la verità su un delitto così efferato che ha strappato alla vita un giovane valoroso carabiniere».
 

Ultimo aggiornamento: 09:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA