Blitz nella notte, liberato dopo 6 anni il "palazzo degli anarchici"

Venerdì 20 Settembre 2019 di Davide Tamiello
Blitz nella notte, liberato dopo 6 anni il "palazzo degli anarchici"
19

«Chi è? Che c... volete?», «Aprite, vigili del fuoco», «Via, andate via!» Il tentativo di mediazione si esaurisce in questo risicato scambio di battute. Di tempo, in fin dei conti, loro ne hanno avuto abbastanza: 6 anni, per l'esattezza: è dal 2013 che l'ex ospizio Contarini di Santa Marta è la sede (occupata) degli anarco insurrezionalisti. Dimora per viandanti, manifestanti occasionali, artisti in fuga, oppositori vari al sistema: in questi anni, quella casa improvvisata è stata un porto di mare per ribelli (secondo i più idealisti e romantici) o semplicemente per scrocconi (come preferiscono i cinici). La scorsa notte è scattato lo sgombero coatto: Digos, carabinieri, polizia locale, pompieri. Un plotone di quasi un centinaio di operatori per riconsegnare l'edificio al proprietario, l'Istituto di ricovero ed educazione (Ire) di Venezia.


Ore 3.30, fondamenta de le Terese. Un ragazzo e una ragazza si salutano sul ponte, lei prosegue verso casa, lui fa pochi passi, apre e varca il portone verde dell'ex ospizio. Passano pochi minuti e dai giardini dello Iuav arrivano altri due giovani, anche loro si fermano qui. Le luci sono accese, si sente rumore di piatti e di pentole. Di sottofondo, la musica. Alta, decisamente: si riesce a distinguere note e parole del pezzo anche dall'altra sponda della fondamenta e per un centinaio di metri in linea d'aria in tutte le direzioni. Non se lo aspettano, il blitz. L'effetto sorpresa, in queste operazioni, è cruciale per avere un risultato ottimale. Massimo sforzo con il minimo effetto collaterale: si centra l'obiettiva senza che nessuno si faccia male.
L'ora x scatta alle 4.57. Qualche secondo prima dell'inizio del blitz,
 
ironia della sorte, la canzone che risuona a tutto volume dal Contarini è "Invaders must die" dei Prodigy (gli invasori devono morire, ndr). Profetico in senso lato (ovviamente): gli occupanti (sono pur sempre invasori, no?) in questo caso è sufficiente che lascino libero il campo.
L'IRRUZIONE
Polizia e carabinieri arrivano in massa, in assetto antisommossa, dalla Marittima. I vigili del fuoco, in barca, attraccano davanti all'ingresso principale. Le forze dell'ordine cinturano l'intera zona: il metodo ricorda un po' quello utilizzato il 10 luglio 2018, in via Trento a Mestre, durante l'operazione San Michele. L'obiettivo, ieri come allora, è quello di bloccare ogni via di fuga. Inciso: il dispositivo è enorme, ma è una condizione essenziale per poter procedere in sicurezza. C'è un fattore fondamentale di cui si deve tener conto: nessuno sa quante persone ci siano lì dentro. Nessuno sa chi siano, soprattutto, che intenzioni abbiano e come reagirebbero in caso di incursione con la forza.
Una squadra presidia l'uscita sul retro, un'altra l'ingresso principale che dà sul rio de le Terese. I carabinieri creano dei posti di blocchi ai ponti di accesso alla fondamenta. Quando i pompieri cominciano a scardinare il portone, una voce dall'alto: «Chi siete? Che cosa volete? Andatevene!». I pompieri si identificano: «Siamo i vigili del fuoco, dai venite giù». Loro, però, non scendono. Quando il piede di porco fa saltare la serratura, il primo gruppo ci mette meno di due secondi a entrare in casa. Il gruppetto di occupanti non è molto numeroso: se ne contano cinque o sei. Non oppongono resistenza, non ci sono contatti con le forze dell'ordine. Gli abusivi vengono sistemati tutti insieme in un'unica stanza mentre la polizia passa al setaccio tutte le altre camere.
MURATURA E RICONSEGNA
Alle 6 arriva la polizia locale per i rilievi all'interno. Arriva Veritas, per cominciare le operazioni di smaltimento, arrivano gli operai per murare gli accessi. I lavori sono cominciati ieri mattina, ma proseguiranno anche oggi e forse domani. Lo scopo è, ovviamente, renderlo a prova di intrusione ed evitare nuove occupazioni in futuro. Fino al termine dei lavori, la zona di Santa Marta sarà comunque costantemente presidiata dagli agenti. I sei occupanti sono stati accompagnati in questura per l'identificazione. L'operazione è scattata in esecuzione del sequestro preventivo ordinato dal gip Barbara Lancieri, su richiesta del pubblico ministero Giorgio Gava che sul caso Contarini ha aperto un fascicolo a carico di ignoti per i reati di occupazione abusiva, inquinamento acustico (musica ad alto volume a qualsiasi ora del giorno e della notte), furto di energia elettrica, spettacoli abusivi. Solo successivamente si potrà capire quali e quanti di questi capi d'accusa potranno essere attribuiti ai sei trovati all'interno dello stabile. Ieri pomeriggio, intanto, Giovanni Stigher, direttore generale dell'Ire, ha firmato il verbale di custodia giudiziale del Contarini. Questo significa che ora, anche formalmente, è tornato in mano al legittimo proprietario.
Davide Tamiello
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Ultimo aggiornamento: 08:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci