I mercati sono conservatori: prediligono la stabilità e non amano le incertezze, ecco perché lo spread cala

Martedì 17 Settembre 2019
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Caro direttore,
lo spread è un sistema empirico di valutazione tra l'economia italiana e quella tedesca. Più il numero che viene comunicato è alto più è negativo il divario tra Italia e Germania e di riflesso anche con le altre nazioni della comunità europea. Gli effetti di immagine sono pesanti. Gli effetti economici lo sono ancora di più in quanto lo spread incide se pur indirettamente sul costo del denaro che grava sui cittadini e le imprese. Durante il governo Conte 1 lo spread era andato alle stelle. La presenza nel governo di Conte, Di Maio e Salvini aveva messo l Italia alla gogna e si sussurrava di un possibile commissariamento da parte dell'Europa. Poi Salvini non c'è più e lo spread si ridimensiona in caduta libera. In pochi giorni guadagnano centinaia di punti. Ma Conte e Di Maio sono gli stessi del precedente governo che stava affossando l'Italia. Allora il bubbone era proprio Salvini? Oppure c'è una santa manina che fa ruotare lo spread se in Italia c'è un governo più o meno allineato a Berlino, Parigi e Bruxelles? E ho scritto allineato perché se avessi scritto asservito mi sarei demoralizzato ancor di più.

Luigi Barbieri

Caro lettore,
i mercati finanziari e chi li governa sono, per loro natura, conservatori: prediligono sopra ogni cosa la stabilità e sono insofferenti a incertezze e novità. Non sorprende dunque che abbiano reagito positivamente alla nascita di un governo che ha scongiurato le elezioni anticipate e posto fine ad un'alleanza, quella tra Lega e M5s, che si consumava da mesi tra litigi e contrasti. Che poi a guidare i due governi sia sempre lo stesso premier mentre il suo vice si è solo spostato di casella passando agli Esteri, non sono dettagli che possano turbare i sonni degli gnomi di Londra o Francoforte: loro osservano le grandi dinamiche, agli equilibrismi e trasformismi della politica italiana non danno un particolare peso. Anche per questa ragione la luna di miele con l'esecutivo giallo-rosso potrebbe concludersi assai rapidamente se i nuovi soci di maggioranza del governo Conte 2 cominceranno a dividersi o a non tenere fede alle promesse: i mercati finanziari, è sempre bene ricordarlo, non firmano cambiali in bianco per nessuno. C'è poi un'altra considerazione da fare. Come ogni economista sa, è abbastanza semplicistico far derivare il sensibile calo dello spread alla nascita del Conte Bis. Un contributo (forte) al miglioramento del differenziale tra i titoli di Stato italiano e i Bund tedeschi (lo spread appunto) l'ha dato certamente anche il presidente della Bce Mario Draghi che ha ridotto ulteriormente i tassi e immesso nel sistema nuove dosi abbondanti di liquidità. Una scelta che risponde all'esigenza di smuovere l'economia europea e contrastarne il rallentamento. Perché lo spread che cala aiuta, ma se non riprenderemo a crescere saranno davvero guai.
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