«Se famo il calcolo delle probabilità su settecento ne sarebbero venute giù tre o quattro». Così Renato D'Amico, direttore di esercizio ATAC delle linee metropolitane A e B, parlava del malfunzionamento delle scale mobili con una dipendente. Lo si legge in un passaggio dell'ordinanza con cui il gip ha disposto la sospensione dai rispettivi uffici per 4 degli 11 indagati nell'ambito dell'inchiesta sui guasti alle scale mobili delle linee metropolitane Barberini e Repubblica.
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Secondo il giudice, D'Amico sminuiva sistematicamente «la gravità della situazione utilizzando
come parametro di giudizio quello delle probabilità per valutare lo stato di pericolo in cui versano le condizioni di sicurezza degli impianti». In un altro passaggio del provvedimento si legge che a «D'Amico non interessa affatto l'eventualità che su quelle tre o quattro scale ci siano sopra persone, per lui è solo una questione di numeri percentuali ma ci si consenta di osservare che saranno pure tre o quattro scale quello che possono rompersi ma se c'è qualcuno sopra rischia di farsi male per davvero».
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