​Treviso. Camera di Commercio, il ministero dice sì al trasloco

Giovedì 12 Settembre 2019 di Paolo Calia
Treviso. Camera di Commercio, il ministero dice sì al trasloco
TREVISO - L'ok dal Mef, il ministero della Finanze, è arrivato a inizio settimana. Adesso la Camera di Commercio è ufficialmente autorizzata a iniziare le pratiche per trasferire la propria sede da piazza Borsa alla cittadella dell'Appiani, dove c'è una torre che la aspetta da anni. «Il ministro ha firmato il decreto che ci autorizza a trasferirci - conferma il presidente Mario Pozza - un passo molto importante perché ci consente di avviare un iter che, però, ha bisogno ancora di qualche passaggio».
FUTUROPer piazza Borsa è però cominciato il conto alla rovescia. L'addio dell'ente camerale, sancito dall'accordo firmato con la Fondazione Cassamarca all'inizio del 2019, segna anche l'inizio di un problema: come evitare che la piazza, dominata dal palazzo della Borsa destinato a svuotarsi, non diventi un buco nero? A Ca' Sugana sono consapevoli che non possono permettersi che una zona così centrale sprofondi definitivamente nel degrado. Ma c'è ancora un po' di tempo. «Il trasloco - osserva Pozza - non sarà immediato. Prima dobbiamo sistemare la nuova sede, la torre che ci attende all'Appiani. Sono anni che è chiusa, inutilizzata e ha assoluto bisogno di metterci mani. Sarà anche nuova, mai utilizzata ma non è possibile entrarci subito. Sono besi che, nelle nostre riunioni, lavoriamo ai progetti per la ristrutturazione. E poi bisognerà pensare agli arredi. Prima di ottenere l'ok dal Ministero non potevamo fare nulla, adesso iniziamo a muoverci. Per avere tutto in ordine ci vorranno circa sei mesi. Difficile fare previsioni, ma possono dire che andremo all'Appiani entro la prima metà del 2020, mese più, mese meno». 
DOPPIO OBIETTIVOPozza lavora su due fronti. Oltre a preparare la strada verso la nuova sede, sta mandando avanti anche la progettazione per la riqualificazione dell'immobile di piazza Borsa. La storia è nota: appena svuotato, l'ente camerale si terrà solo un ufficio di rappresentanza e il grande salone della Borsa, che potrebbe seriamente diventare una sala esposizione o conferenze a disposizione del pubblico. In questi mesi, con le mostre su Leonardo Da Vinci e quella attualmente in corso sulla storia della Nba, è stato così. Il resto verrà trasformato a seconda dell'acquirente.
DAL COMUNEIl sindaco Mario Conte osserva con grande interesse queste operazioni. Il destino della piazza è decisivo per il futuro del centro storico: impossibile pensare a un rilancio se una delle zone più centrali non riesce ad esprimere la giusta vitalità. Già la chiusura del bar Borsa è stato un duro colpo, un palazzo della Borsa a lungo disabitato sarebbe un colpo non sopportabile. «Non ci sarà degrado - assicura il sindaco Mario Conte - apriremo un tavolo di confronto con la Camera di Commercio per decidere la giusta destinazione, ma molto dipenderà anche dalle offerte che arriveranno». Il sindaco è convinto che, sul fronte dell'interesse, non ci saranno problemi: «Treviso sta diventando città sempre più attrattiva - dice - gli investitori vogliono venire qui. E un immobile di quel tipo, in quella posizione e ristrutturato, è certamente appetibile. Posso garantire che non diventerà un buco nero. Anzi, contiamo molto sul rilancio di quella zona». Conte non si sbilancia sulla possibile destinazione: «Ci sono tante ipotesi sul tavolo, si va dalla struttura ricettiva, a quella commerciale o residenziale. Posso dire che pensare a un parcheggio sotterraneo è molto complicato. Non penso che sia la zona migliore per un progetto del genere e attualmente non è tra le ipotesi già prese in considerazione».
Paolo Calia
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