Ue, bufera sul Commissario alla “protezione dello stile di vita europeo”. Amnesty: «Preoccupante collegare migranti e sicurezza»

Mercoledì 11 Settembre 2019
Ue, bufera sul Commissario alla protezione dello stile di vita europeo

È polemica sul nome che la neopresidente dell'Ue, Ursula von der Leyen, ha scelto per il ruolo del futuro commissario europeo Margaritis Schinas, incaricato delle questioni migratorie ma anche della «protezione dello stile di vita europeo». Una definizione che non è piaciuta a molti. Perché, è la tesi di chi contesta la scelta, in questi anni si è fin troppo parlato, sopratutto tra i partiti di estrema destra, dei migranti dall'Africa sub-sahariana e dal Medio Oriente come una minaccia per lo stile di vita degli europei. «Collegare la migrazione alla sicurezza nel portafoglio del commissario alla protezione dello stile di vita europeo rischia di inviare un messaggio preoccupante», ha attaccato la direttrice dell'Ufficio di Amnesty International presso le istituzioni europee Eve Geddie.

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Trovando sponda anche a Parigi, dove la portavoce del governo francese, Sibeth Ndiaye, ha espresso perplessità sul titolo del nuovo commissario.

E nelle parole di Enrico Letta: «Con franchezza. La competenza della nuova Commissione Ue sulle migrazioni ridenominata 'proteggere il nostro modo di viverè, anche no. Semplicemente no. Ma proprio NO!», ha twittato l'ex premier. «Le persone che hanno migrato hanno contribuito allo stile di vita dell'Europa nel corso della sua storia. Confidiamo - ha insistito la rappresentante di Amnesty - che il commissario designato Margaritis Schinas s'impegnerà a fondo per un'Unione europea in cui percorsi sicuri e legali consentiranno ai migranti di continuare a contribuire al futuro dell'Europa. Lo stile di vita europeo che l'Unione europea deve proteggere è quello che rispetta la dignità umana e i diritti umani, la libertà, la democrazia, l'uguaglianza e lo stato di diritto».
 
Sulla stessa linea, anche se più diplomaticamente e precisando di parlare a titolo personale, la fedelissima portavoce del presidente Emmanuel Macron secondo cui c'è da «interrogarsi» sulla formulazione scelta. Schinas, ha ricordato, deve in ogni caso presentare la sua road map dinanzi agli europarlamentari e in quell'occasione potrà «spiegarsi: la presidente della Commissione europea ha fatto delle scelte sulle formulazioni. Non è quello che avrei scelto a titolo personale. Ma bisogna attendere l'audizione del commissario a inizio ottobre», ha aggiunto Ndiaye.
 

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