Di Maio: «Migranti e imprese, priorità alla Farnesina. Si riparte dal taglio parlamentari»

Mercoledì 4 Settembre 2019
Di Maio: «Migranti e Africa, priorità alla Farnesina. Si riparte dal taglio parlamentari»
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Puntare all'internazionalizzazione del sistema economico italiano e guardare all'Africa, per trovare una soluzione al tema delle migrazioni e per stringere relazioni con le nuove economie emergenti: il capo politico M5S Luigi Di Maio approda alla guida della diplomazia italiana - il più giovane nella storia della Repubblica a diventare ministro degli Esteri - e subito traccia alcune delle linee guida per il lavoro sicuramente non facile che lo attenderà nei prossimi mesi.

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Sulla scrivania che erediterà da Enzo Moavero Milanesi alla Farnesina, Di Maio troverà infatti anche altre cartelle con dossier scottanti, come quello libico, dove una soluzione politica alla crisi militare sembra ancora lontana e dove soprattutto ci sono da difendere gli interessi petroliferi e non solo dell'Italia. Con posizioni che non sempre coincidono con quelle della Francia, anch'essa particolarmente attiva sullo scenario del Paese nordafricano.

Proprio il rapporto diplomatico con Parigi sarà uno degli altri nodi delicati per l'attività del ministro degli Esteri, dopo le frizioni che hanno caratterizzato il precedente esecutivo. Malumori in cui lo stesso Di Maio ha avuto a suo tempo un ruolo non secondario: fu proprio il suo incontro organizzato a febbraio in Francia con una delegazione dei Gilet gialli a scatenare una crisi diplomatica con la Francia, con Macron che due giorni dopo arrivò a richiamare da Roma il proprio ambasciatore. Seguì una coda di polemiche e di ricuciture, condite pure da qualche gaffe.

C'è infine il tema cruciale del dialogo con la Cina, con cui l'Italia ha in ballo la realizzazione dell'accordo sulla Nuova Via della Seta. Un'intesa, sottoscritta a marzo scorso e ora da implementare, sulla quale Di Maio da ministro dello Sviluppo economico spinse con convinzione. Di Maio arriva a guidare la Farnesina forte di un'esperienza istituzionale iniziata sei anni fa, nel 2013, quando entrò per la prima volta in parlamento e divenne il più giovane vicepresidente della Camera, ma con un curriculum internazionale ancora in buona parte da costruire.

In parlamento ha fatto parte della XIV Commissione, che si occupa delle politiche dell'Unione Europea. Ci sono stati alcuni viaggi a Bruxelles. Ma finora la sua attività politica si è concentrata soprattutto sui fronti interni come la lotta agli sprechi della politica e la battaglia per il reddito di cittadinanza. A supportarlo nella costruzione dei dossier da portare avanti sui tavoli internazionali potrà tuttavia contare su una macchina oliata come quella della Farnesina e sulla diplomazia italiana, che oggi ha voluto «ringraziare in anticipo per la collaborazione che, sono certo, sapremo portare avanti con successo per il bene del nostro Paese».

«C'è tanta voglia di fare e ripartiremo da dove ci siamo lasciati, con il taglio di 345 parlamentari e un risparmio di circa mezzo miliardo di euro da indirizzare a scuole, infrastrutture, ospedali», ha scritto su facebook il capo politico del m5S, Luigi Di Maio, neo ministro degli Esteri.

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«Dopo la votazione degli iscritti su Rousseau abbiamo chiuso oggi l'assetto della nuova squadra di governo.

Sarà e dovrà essere un governo coraggioso e ambizioso, in grado di portare avanti importanti provvedimenti per la crescita e lo sviluppo dell'Italia». «C'è tanta voglia di fare e ripartiremo da dove ci siamo lasciati, con il taglio di 345 parlamentari e un risparmio di circa mezzo miliardo di euro da indirizzare a scuole, infrastrutture, ospedali», aggiunge il leader pentastellato, nuovo ministro degli Esteri.
 

Ultimo aggiornamento: 20:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA