«Divieto di fumare a piazza S.Marco e a Rialto»: la sfida del sindaco

Martedì 3 Settembre 2019 di Michele Fullin
Turisti a Rialto
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VENEZIA - Venezia prima città smoke free d'Italia? Al momento è solo un'idea, ma il sindaco Luigi Brugnaro intende portarla avanti. Non una boutade, perché è stata lanciata a palazzo Ducale in un convegno alla presenza dei rappresentanti di città come New York, Mosca, Praga, Lisbona, Bilbao, Anversa, Montecarlo, tanto per citarne alcune. Ci sono città come New York che da tempo vietano il fumo nei parchi e in alcuni posti centrali, come Times Square. A Tokyo e Singapore è vietato fumare ovunque all'aperto. In Europa e in Italia (che in Europa è stata pioniera una volta tanto nella normativa antifumo), però un'iniziativa simile era finora stata considerata un po' troppo audace. Ora, dopo la prima estate in cui su tante spiagge, comprese quelle venete e friulane è stato deciso di vietare la sigaretta, forse i tempi sono maturi per fare il salto di qualità.

LA PROPOSTA «Lo ho detto perché lo penso da tanto tempo - spiega Brugnaro - e lo dice uno che ogni tanto si fuma il sigaro, ma cerca di evitarlo all'aperto quando c'è tanta gente». L'idea è nata a margine del convegno annuale Mille città, milioni di cittadini durante il quale le amministrazioni cittadine dei posti più disparati mettono a disposizione le buone pratiche nell'ambito del trasporto, dell'informatizzazione, della gestione del territorio, delle società partecipate e della sicurezza urbana, che era proprio il tema affrontato ieri. «Certo - continua - prima vorrei capire un po' l'umore della gente su un tema così stimolante. Io inizierei sicuramente da da certe parti delicate e simboliche della città storica. Direi le aree di San Marco e di Rialto, dove c'è anche molto affollamento e ci sono molti bambini. Poi, stiamo pensando anche alla distribuzione di posacenere portatili come gadget e sto cercando gli sponsor per poterlo fare, visto che nulla è gratis». I posacenere sono piccole bustine in materiale plastico che da anni sono distribuite in occasione di eventi particolari, ma non in maniera continuativa. Tra l'altro, a Venezia il problema delle cicche è molto sentito, visto che c'è la tendenza sia da parte dei turisti che dei residenti a gettarle in acqua. Mentre la carta e la cenere, una volta in acqua, si degradano al massimo in un anno, per i filtri della sigaretta occorre aspettare dai 5 ai 12 anni per vederli completamente distrutti. Nel frattempo, restano in acqua come agenti inquinanti e possono essere ingeriti da pesci e altre creature marine. Il problema, quindi, non è solo di salute, ma anche di ambiente.
GLI ESEMPI Il sindaco di Venezia si fa forte di alcuni precedenti, adottati da città molto severe in questo campo, come Tokyo e Singapore dove è vietata fumare in tutti gli spazi aperti. «A Tokyo - ricorda Brugnaro - è vietato fumare ovunque, ma ci sono comunque delle aree attrezzate in cui si può fumare.
Sono aree ristrette rispetto alla totalità degli spazi vietati. Anch'io in linea generale metterei il divieto di fumo, anche per dare un segnale. Anche a me stesso». Nel Nordest ci sono alcuni esempi virtuosi. A Verona, in alcuni parchi pubblici con i giochi non si possono accendere sigarette. Da quest'anno le spiagge di Lignano e soprattutto di Bibione hanno bandito il fumo e Jesolo, dopo le richieste di un certo numero di turisti e albergatori, ci starebbe pensando per il prossimo anno. 
Ultimo aggiornamento: 5 Settembre, 12:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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