Ha mezzo milione di euro in banca, ma vive in una casa popolare Ater: 87 euro al mese

Venerdì 30 Agosto 2019 di Alessia Trentin
Ha mezzo milione di euro in banca, ma vive in una casa popolare Ater: 87 euro al mese
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BELLUNO - Sono 349 in provincia le famiglie in attesa di un alloggio popolare. Di contro, ci sono 58 assegnatari con patrimonio mobiliare superiore a 100 mila euro e qualcuno arriva al mezzo milione. Lo conferma l’Ater di Belluno. «Considerate le polemiche nate in diverse province – ha esordito la presidente, Ilenia Rento – tutte le Ater del Veneto hanno indetto una conferenza stampa per la giornata di oggi (ieri per chi legge ndr) per chiarire gli ultimi dati emersi dall’entrata in vigore della legge 39»
Il nuovo corso tiene conto dell’Isee per l’accesso all’alloggio e per il calcolo del canone. Anche prima venivano considerati i beni immobiliari, ma oggi i parametri sono diversi e davanti ad un richiedente con un bene immobiliare la casa viene assegnata solo se il bene di proprietà risulta inadeguato all’utilizzo. Il tetto Isee Erp per avere diritto ad una casa Ater è stato fissato a 20 mila euro, per ora; potrebbe essere alzata nella fase di modifica della legge. Prima la soglia era molto più alta, più del doppio. «Inoltre il contratto non è più a tempo indeterminato, ma dura 5 anni rinnovabile per altri 5 e così via – spiega Rento -. Eravamo accusati di dare priorità agli stranieri nell’accesso, oggi si premia chi risiede in Veneto da almeno 5 anni negli ultimi 10 e si premia ancora di più chi vi risiede da 10 e da più di 30». Novità anche per chi danneggia l’appartamento. In caso di danno oggi può essere avviata la procedura di scioglimento del contratto, prima non era previsto. Più rigida anche la disciplina sull’ospitalità in casa di persone estranee al nucleo famigliare: prima un inquilino Ater poteva ospitare a tempo indeterminato amici con un leggero aumento del canone, oggi l’ospitalità può durare massimo un anno. Eliminati anche i facili passaggi dell’appartamento da genitori a figlio: oggi per restare a vivere nei locali una volta venuti meno i famigliari bisogna dimostrare di trovarsi lì già da due anni. Insomma, Ater Belluno vuole precisare una volta di più come la nuova legge regionale vada nella direzione di aiutare le fasce deboli e di favorire lo scorrimento delle graduatorie. «Non è una legge punitiva – prosegue infatti Rento -, ma è pensata per garantire equità e per aiutare le famiglie davvero bisognose di una casa popolare».
LE ANOMALIE
A questo proposito ieri i vertici dell’Azienda territoriale edilizia residenziale hanno sfoderato numeri da far impallidire. Al momento negli alloggi ci sono 58 assegnatari con patrimonio mobiliare superiore a 100 mila euro, uno con saldo in banca che supera il mezzo milione. Quest’ultimo è passato a pagare 235 euro da 87 euro. Tutti questi nuclei, se tra due anni presenteranno le stesse caratteristiche Isee, dovranno lasciare le case. Sono 42, infine, i residenti proprietari di immobili ma che tuttavia abitano in case popolari. Una parte di loro dovrà traslocare, ma non tutti perché se l’immobile posseduto non è adeguato ai bisogni della famiglia non viene calcolato. 
IL MONITORAGGIO
Un tavolo tecnico di analisi sta monitorando e analizzando i casi di reddito Isee inferiore a 15 mila euro per accertarsi che il nuovo regime non abbia messo in difficoltà anziani o nuclei particolarmente fragili. «Stiamo valutando caso per caso – spiega il direttore, Alberto Pinto -. Il tavolo si è costituito il 6 agosto e di questa attività sono già stati informati i sindaci, perché ci segnaliamo eventuali situazioni critiche di cui sono a conoscenza. Ad oggi, però, non sono arrivati messaggi». Per lo scopo è stato anche attivato un indirizzo mail, utilizzabile da cittadini come da amministrazioni: nucleotecnicoanalizi@aterbl.it.
 

Ultimo aggiornamento: 14:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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