I 5stelle non sono la Dc dei "due forni" e si fatica a pensare che i problemi del Paese siano al primo posto

Sabato 24 Agosto 2019
10
Caro Direttore,
certamente sono molti i cittadini che stanno seguendo le manovre per la formazione del nuovo governo. Una partita in cui i giocatori sono, più o meno, tutti mascherati, che non vogliono, come si dice, mettere sul tavolo le loro carte. O meglio dichiarare con trasparenza i reali interessi ed intenzioni. Sono abbastanza intuibili gli interessi delle forze in campo. Conservare dei vantaggi ai fini elettorali, di consenso e di potere ? È sufficiente passare in rassegna gli attori presenti sul palcoscenico, dai 5 stelle, da Salvini, a Renzi, e al Pd... per scoprire dove stanno, apparentemente celati, i veri punti del contendere. Eppure fanno bella mostra di sè i ripetuti richiami al bene del Paese, al popolo amico. Alla salvezza della patria. In questi ultimi giorni si sono bruciate montagne di parole dove i sentimenti hanno avuto forse la parte preponderante, Tradimento, rabbia, pentimento condanna dei peccati politici, come avviene in un confessionale ed altro... sono alcuni dei passaggi a cui abbiamo assistito in questi giorni. Dopo le rituali consultazioni il Presidente Mattarella ha richiamato tutti all'ordine ed alla responsabilità. Come avviene in una classe disordinata e distratta. Si ha l'impressione che, se la politica fosse davvero lo strumento per mettere mano concretamente ad alcuni tradizionali (e visibili a tutti) problemi del nostro Paese, per stabilire delle priorità di intervento, lo spettacolo a cui assistiamo sarebbe diverso.

Luigi Floriani
Conegliano


Caro lettore,
non ci sono dubbi che stiamo vivendo una crisi di governo tra le più singolari e per certi aspetti bizzarre che abbiamo conosciuto. Basti considerare questo fatto: si evoca spesso in questi giorni la cosiddetta politica dei due forni di andreottiana memoria. Ma allora, ad usare o a minacciare di usare, ora il forno di destra ora quello di sinistra, era la Dc, cioè indiscutibilmente e per decenni la prima forza politica italiana, collocata al centro dello schieramento politico italiano e garante delle nostre alleanze internazionali. Oggi è invece il Movimento 5 Stelle, cioè una forza politica movimentista, estrema in alcune sue posizioni (basti pensare alle grandi opere), ondivaga nelle scelte internazionali e il cui reale peso politico attuale è tutto da verificare, ma certamente è molto lontano da quello delle elezioni del 2018 da dove era emersa come la prima e indiscussa forza politica italiana. Ora, che sia un partito con queste caratteristiche il perno del nostro sistema parlamentare e di questa crisi, che sia lui a dare le carte e a scegliere quale forno usare restando sempre al governo, la dice lunga sulla particolarità della fase politica che stiamo vivendo. E dove, concordo con lei, si fa fatica a pensare che i problemi del Paese vengano al primo posto.
Ultimo aggiornamento: 16:33 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci