Medici tutti al convegno, i ladri in parcheggio a svuotare le auto

Mercoledì 21 Agosto 2019 di Davide Tamiello
L’esterno del Novotel di via Ceccherini a Mestre, dove si svolgeva il convegno di pediatri
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MESTRE - Da un lato la rabbia per il furto subito, dall’altra l’ammirazione e la gratitudine per quegli angeli in divisa che si sono fatti in quattro per limitare i disagi di una pessima serata. Protagonisti di una notte dalle emozioni contrastanti un pediatra jesolano e i suoi colleghi, che lunedì sera erano insieme al Novotel di via Ceccherini per un convegno. Intorno alle 23.30, quando i medici sono usciti in parcheggio per tornare a casa, si sono ritrovati con l’amara sorpresa. Il finestrino della Porsche del professionista jesolano era stato sfondato e la borsa, appoggiata sul sedile, era stata rubata. All’interno, una piccola somma in contanti e le carte di credito (che sono state subito bloccate), oltre al ricettari e le chiavi dell’ambulatorio. La sfortuna ha voluto, peraltro, che l’auto fosse posteggiata nella zona non custodita dell’albergo, distante quindi da telecamere o qualunque genere di sorveglianza. Le possibilità di rintracciare i ladri, quindi, sembrano essere ridotte al minimo. 
 
A quel punto, il medico, insieme agli amici, hanno chiamato la polizia. Di tutte le auto, l’unica colpita è stata quella del pediatra jesolano. Dalla volante arrivata sul posto sono scesi due giovani agenti. «Degli angeli - racconta uno dei medici del gruppo, il veneziano Andrea Righetti - lo hanno aiutato a ripulire l’auto dai vetri, poi lo hanno accompagnato in stazione per fare delle fototessere da allegare alla denuncia, spiegandogli che di notte non era la zona migliore in cui lasciare, anche solo per pochi minuti, un’auto di quel genere con un finestrino rotto. Il nostro collega oggi doveva lavorare e senza quel documento sostitutivo non avrebbe potuto spostarsi in macchina. La disponibilità e la gentilezza di quei ragazzi è stata l’unica nota lieta della serata». 
Il medico, quindi, ha voluto ringraziare anche pubblicamente i poliziotti della volante. «Come cittadino sento il dovere di farlo, sono andati oltre al loro compito da protocollo - continua Righetti - sembra una frase fatta, ma a noi ha colpito quando ci hanno risposto semplicemente: “Cerchiamo di aiutare i cittadini: questo è il nostro compito”. Un atteggiamento del genere, da due ragazzi così giovani, è sicuramente uno splendido esempio».
Ultimo aggiornamento: 08:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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