Imprenditore padovano assassinato nelle Filippine: vedova sotto scorta

Mercoledì 21 Agosto 2019 di Gabriele Pipia
Andrea Guarniero è stato ucciso nelle Filippine il 28 marzo. Era sposato con Cyril
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PADOVA - Tra una settimana saranno passati cinque mesi. L’omicidio di Andrea Guarniero resta un caso irrisolto ma i poliziotti filippini non si rassegnano: continuano a cercare ogni indizio per evitare che quello andato in scena nell’isola di Negros sia stato il delitto perfetto. I killer dell’imprenditore padovano, ammazzato da un colpo di pistola la sera del 28 marzo, potrebbero essere ancora in giro e soprattutto potrebbero essere ancora pericolosi. Per questo motivo le autorità locali hanno messo a disposizione della vedova di Guarniero un servizio speciale di scorta.
 
Uomini esperti pronti a vegliare sulla sicurezza della signora Cyril, la donna che il padovano aveva sposato e dalla quale aveva avuto un figlio. Era stata lei stessa, subito dopo l’omicidio del marito, a raccontare agli agenti filippini il terrore con cui si addormentava alla notte e con cui si risvegliava al mattino. Ogni giorno che passa, intanto, prende sempre più consistenza l’ipotesi che i sicari avessero studiato tutto a tavolino curando ogni minimo dettaglio. Nessun gesto improvvisato, quindi, ma un piano diabolico per agire in un lampo e per nascondere ogni traccia. 
I SICARI
Andrea Guarniero aveva 49 anni. A Padova era nato e cresciuto, studiando al liceo Tito Livio e diventando campione d’Italia Under 15 con il Petrarca Rugby. Ex amministratore dell’azienda Multichimica di Mestrino, è stato ucciso all’ora di cena nella città di Dauin (isola di Negros) dove si era trasferito nel 2014 per cambiare vita con la moglie e il figlio piccolo. Secondo le ricostruzioni della polizia, due uomini gli hanno sparato più volte per poi dileguarsi. 
IL MOVENTE
La polizia filippina lavora per individuare i sicari e, parallelamente, per capire il movente. Al lavoro c’è una squadra speciale creata appositamente, chiamata proprio “ Stg Guarniero”. Dopo l’omicidio è stata più volte ascoltata anche la stessa moglie. Fin da subito ha preso corpo l’ipotesi di un omicidio dettato da motivi di affari. «Aveva acquistato un terreno per costruire un resort davanti alla barriera corallina - ha ripetutamente spiegato il fratello minore, Daniele -. Probabilmente Andrea aveva dato fastidio a qualcuno che da quelle parti aveva le stesse mire imprenditoriali». Per arrivare alla verità la famiglia di Guarniero ha anche messo una taglia di ventimila dollari (circa diciottomila euro) destinata a chiunque possa fornire elementi utili per risolvere il caso. Il messaggio è stato veicolato attraverso cartelloni, messaggi a pioggia sui gruppi locali di WhatsApp e annunci radiofonici. 
L’ATTESA
La famiglia Guarniero attende e intanto si è affidata ad un legale. I contatti sono costanti e diretti sia con l’ambasciata italiana a Manila sia con il consolato italiano nella città di Cebu. Il fratello e gli altri familiari contavano di avere notizie proprio durante l’estate e ora continuano ad aspettare che il display del cellulare si illumini, facendo comparire un numero dal prefisso filippino. Niente potrà eliminare il dolore per l’uccisione di Andrea, ma ora vogliono almeno conoscere la verità. 
Gabriele Pipia
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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