Foto della Terra dallo spazio, belle ma tutte bufale: e ci casca anche il sindaco Brugnaro

Lunedì 19 Agosto 2019
Le foto pubblicate e commentate da Brugnaro: belle ma false...
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MESTRE-  Ci è cascato anche il sindaco. Eh già, il mondo (letteralmente, in questo caso) delle fake news non fa sconti a nessuno: il primo cittadino di Venezia, Luigi Brugnaro, ha condiviso su Twitter la classica patacca diventata virale nel giro di pochi minuti. Per carità, nulla a che vedere con le becere nefandezze cattura odio particolarmente di moda nel web: al confronto, la buccia di banana su cui è scivolato il sindaco è poco più di una innocente leggerezza. Uno svarione che gli è costato centinaia e centinaia di commenti al post, tra fotomontaggi, sfottò e anche qualche insulto. Succede questo: domenica, mezzogiorno passato da poco, e Brugnaro cinguetta qualcosa di diverso dal solito, ben distante dalle quotidiane faccende veneziane. «Grazie a chi mi ha inviato queste foto che adesso pubblico a vantaggio di tutti......la bellezza del Creato! Sono le prime foto della Terra inviate dalla missione spaziale Chadrayan 2, lanciata il 22 luglio 2019», chiudendo il tutto con l'hashtag #bellezzasenzaparole e un cuoricino a corredo.


 


Ed effettivamente le foto sono impressionanti, tra nuvole imponenti che sembrano inghiottire il pianeta, un'aurora boreale fiammeggiante e cornici luminose del globo. Belle sì, ma false. Dai follower piovono in risposta astronavi, unicorni, invasioni aliene su Venezia, fino all'immancabile terra piatta, la madre delle icone per i complottisti del nostro tempo. «In anteprima il collaudo del Mose», e spunta il Mosé biblico a separare le acque, «spero che lei sappia che si tratta di sfondi per l'Iphone», «fegato alla veneziana sull'Artide», e via così. Il sindaco tira fuori il suo carattere sanguigno, e replica con un secondo post: «Le foto che ho pubblicato sono artefatte?! Non me ne sono reso conto, ma forse avete ragione voi che siete più esperti di contraffazione e manipolazioni. Restano delle bellissime immagini di un creato che porto nel cuore e vorrei nei miei sogni fosse di pace e amore».
Apriti cielo, la tempesta anziché placarsi cresce: «Posta immagini fasulle e poi come giustificazione dice che sono gli altri ad essere esperti di cose fasulle», «ma dire: ho fatto una cretinata non si fa più?». Nel secondo round risposta ironica anche da Roberto Burioni («Però non esageriamo non è il direttore della Nasa»), medico divenuto celebre (anche) per la sua battaglia aperta sui social con gli antivaccinisti.
I DATI
Morale: può succedere a tutti di condividere notizie false, anche a chi, come Brugnaro, ha uno staff dedicato alla comunicazione social (Twitter, però, è un suo pallino da sempre e spesso ci tiene a occuparsene di persona). Stando ai dati del rapporto Infosfera, presentato mesi fa da Agcom, l'82% degli italiani non è in grado di riconoscere una notizia bufala sul web. Gli esempi più famosi? La magnitudo del terremoto abbassata per non pagare i risarcimenti ad Amatrice, il ritrovamento di 28 sex toys a un concerto di Vasco Rossi, fino alla finta sorella dell'ex presidente della Camera Laura Boldrini.
Come ci si difende dalle fake news? Esistono siti specializzati, come ad esempio Butac. Uno dei debunker (la figura di chi verifica l'attendibilità di questi presunti scoop) più autorevoli è David Puente, giornalista della testata online Open, che in un lungo articolo ieri ha smontato proprio le immagini postate da Brugnaro. «La prima foto - spiega - mostra il pianeta terra circondato da delle nuvole un po' anomale, estremamente enormi. L'immagine circolava già nel 2016 e all'epoca c'era stato il bisogno di smentire la sua presunta veridicità. Venne creata da Mike Kiev e fa parte di un'animazione. La foto della luna che compare poco dietro la terra è stata persino ritagliata e ribaltata a sinistra di 90 gradi rispetto l'originale e si tratta di un'illustrazione». E l'aurora boreale? «La foto è un falso e il sito anti-bufala americano Snopes se ne era occupato in un articolo del 2018. All'epoca veniva attribuita alla Nasa, e in questo caso c'è un briciolo di verità perché in realtà è un'animazione del 2005 creata da Walt Feimer e pubblicata sul sito della Nasa a scopo didattico per spiegare come si forma l'Aurora Boreale».
Davide Tamiello
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Ultimo aggiornamento: 20 Agosto, 14:25 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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