Turismo cinese a circuito chiuso in città: scoppia la rissa con gli italiani

Lunedì 19 Agosto 2019
Turismo cinese a circuito chiuso in città: scoppia la rissa con gli italiani
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VENEZIA - Una lite tra cinesi e italiani, i pontonieri di Avm si mettono in mezzo per dividere i due gruppi e alla fine hanno la peggio, finendo all'ospedale con contusioni ed escoriazioni. È accaduto sabato pomeriggio attorno alle 17 in riva degli Schiavoni ai pontoni da cui vengono sbarcati ogni giorno migliaia di turisti. La vicenda di per sè è di poco conto, nel senso che dopo le cure mediche la prognosi non supererebbe i tre giorni, ma è emblematica del clima che si respira nel settore dei trasporti di turisti cinesi dal Tronchetto a Venezia. Un mondo sul quale più volte anche il Gazzettino ha puntato i riflettori rivelando un mondo poco conosciuto e soprattutto poco trasparente. Una sorta di circuito chiuso che fa in modo che le comitive fin dal loro arrivo non spendano quasi nulla se non su attività in qualche modo riconducibili a soggetti cinesi o loro associati.

 
Attorno a questa vicenda indagano i carabinieri, che in più occasioni avevano messo gli occhi sui trasporti al Tronchetto, portando alla luce riscontri importanti che anni fa avevano portato a due importanti processi.
Non è una scoperta di ieri che il turismo cinese a Venezia abbia queste caratteristiche, che sfuggono ad ogni regolamentazione. Ciò che è strano è che centinaia di persone arrivino in città e, quando sono in gruppo, vengano indirizzate dal loro arrivo alla loro ri-partenza da operatori loro connazionali che hanno in mano contratti con operatori cinesi (come alcuni ristoranti di cui si servono costantemente) e o con operatori locali che in qualche modo sono stati da questi scelti.
Il fatto che una fetta importante del turismo mordi e fuggi si sposti con i suoi mezzi, utilizzi solo le sue guide, mangi solo nei suoi ristoranti, dorma solo nei suoi locali è una scoperta più recente. Questa dimostra come siano gli stessi operatori cinesi sul territorio a chiudere la filiera, in modo che del denaro che i visitatori si accingono a spendere in città, nemmeno un cent vada disperso con acquisti autonomi.
È noto che imprenditori dell'ex Celeste Impero abbiano da tempo acquisito attività di ristorazione e alberghi in terraferma, con lo scopo di ospitare i loro clienti. A Mestre, ad esempio, molti sono molti i luoghi scelti dal turismo cinese, specie nelle zone raggiungibili con facilità con i pullman. Al Tronchetto si sa che gli operatori cinesi hanno scelto una loro compagnia di navigazione per i granturismo (i gruppi nemmeno vedono i vaporetti) e da tempo c'è anche un ristorante, che non si nota molto dall'esterno ma che è utilizzato anche per servire pranzi e cene alle comitive dell'Estremo oriente.
M.F
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Ultimo aggiornamento: 08:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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