La protesta degli Schützen. Cartelli bilingue: restano solo i nomi italiani, via quelli tedeschi

Sabato 17 Agosto 2019
La protesta degli Schützen. Cartelli bilingue: restano solo i nomi italiani, via quelli tedeschi
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BOLZANO - Seicento cartelli bilingui in provincia di Bolzano recano oggi soltanto il nome italiano. Non più Bolzano/Bozen, Bressanone/Brixen, San Candido/Innichen, Salorno/Salurn, Glorenza/Glurns, com'è stato finora in obbedienza alla regola del bilinguismo, ma solo Bolzano, Bressanone, San Candido, Salorno, Glorenza. Il toponimo tedesco, su seicento cartelli, è stato coperto da un adesivo. E sull'adesivo, campeggia la scritta: «Dna Seit 97J», ovvero «deutsch nicht amtlich seit 97 Jahren» che significa («Tedesco non ufficiale da 97 anni»). È la clamorosa protesta degli Schützen, l'associazione sudtirolese continuatrice della storica milizia territoriale del Tirolo, che è scattata ieri, 16 agosto: anniversario della nascita di Ettore Tolomei, l'uomo che fornì al Regno d'Italia e al nascente Fascismo, che volevano italianizzare a forza il neo conquistato Alto Adige, le armi per ribattezzare in italiano città, paesi, villaggi e montagne. Tolomei inventò lo stesso termine Alto Adige come denominazione della sola provincia di Bolzano, e inventò migliaia e migliaia di toponimi italiani per località che fino  ad allora avevano pacificamente avuto, da secoli, soltanto nomi tedeschi o ladini. «Vogliamo protestare - spiega Jürgen Wirth Anderlan, comandante degli Schützen sudtirolesi - contro l'ingiustizia iniziata nel 1922 e tuttora in atto. Perché dal 1922 valgono solo i toponimi fascisti pseudo-italiani, mentre i nostri nomi storici vengono solo tollerati». Gli Schützen accusano la «progressiva sparizione del tedesco». «Il diritto di usare la madrelingua in molti settori pubblici non viene rispettato, dalla sanità alle istituzioni statali. Quello che il fascismo non è riuscito a fare, viene portato a termine dal benessere. Fermiamo questo suicidio culturale». 
LE REAZIONIL'originale protesta degli Schützen costringe, paradossalmente, gli italiani dell'Alto Adige a prendere le difese del toponimo tedesco cancellato dai cartelli. Alessandro Urzì, consigliere provinciale altoatesino per FdI, ha annunciato che presenterà denuncia per sabotaggio. La Procura ha detto che aprirà un fascicolo, anche se al momento, fa notare, «non si ravvisano reati». Luca De Carlo, deputato bellunese FdI, chiede che «vengano presi provvedimenti contro chi mette in atto e giustifica sceneggiate eversive, intollerabili e inaccettabili: sono in Italia, è ora che se ne facciano una ragione».
Anche gli Schützen ampezzani hanno aderito alla protesta, coprendo con l'adesivo, sui cartelli bilingui delle località ladine, il toponimo ladino. Non più Cortina d'Ampezzo/Comun de Anpezo, ma solo Cortina d'Ampezzo.
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Ultimo aggiornamento: 18 Agosto, 14:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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