Rapinato in auto dalla baby gang a Jesolo

Martedì 13 Agosto 2019 di Monica Andolfatto
Rapinato in auto dalla baby gang a Jesolo
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JESOLO - Assalito e rapinato al volante dell'auto ferma a un passaggio pedonale da parte di una gang di ragazzini. Sei i giorni di prognosi con cui è stato dimesso dall'ospedale di Jesolo dopo essere stato visitato e medicato. Vittima della brutale aggressione un rumeno di 27 anni, residente ad Azzano X, in provincia di Pordenone, venuto in città per trascorrere il sabato sera in uno dei tanti locali notturni che costituiscono la movida jesolana, e che invece di rientrare a casa è finito al pronto soccorso alquanto choccato e con una serie di escoriazioni al volto e alle braccia. Sul caso indagano i carabinieri che hanno già acquisito a verbale le dichiarazioni del giovane e che stanno verificando la presenza in zona di eventuali sistemi di videosorveglianza.
 
LA CRONACAL'agguato è scattato nei pressi di piazza Brescia, vicino alla ruota panoramica, all'alba di domenica, quando il popolo della notte va a dormire e quello della spiaggia patito del bagno e della tintarella si appresta a fare il suo ingresso in città. Il 27enne ha rallentato e stoppato la marcia in prossimità delle strisce zebrate per far passare quelli che credeva dei pedoni: un gruppo di almeno otto adolescenti, fra cui due ragazze, alcuni nordafricani, altri forse italiani. Mai si sarebbe aspettato quello che è avvenuto nel giro di pochi minuti. Lui, al volante della sua macchina, aveva il finestrino abbassato. E quando i ragazzi lo hanno circondato ancora faticava a capire cosa volessero. Tutto è stato chiaro quando gli si sono avventati addosso e hanno cominciato a menarlo, dopo aver aperto la portiera, per strappargli i gioielli che indossava: ovvero un costoso orologio, un braccialetto Cartier e un anello Damiani in oro con diamante, così come denunciato dallo stesso derubato.
Lui ha cercato di reagire ma la superiorità numerica era schiacciante e alla fine è stato sopraffatto. Un'azione fulminea che pare non abbia avuto testimoni perché era molto presto. Una volta accaparrato il bottino, gli sconosciuti si sono dileguati.
L'ALLARMEA dare l'allarme è stato l'aggredito medesimo, che ha chiamato il 112 e si è recato al pronto soccorso per essere sottoposto ad accertamenti, anche se le ferite riportate nella colluttazione sono risultate per fortuna superficiali. Ai militari dell'Arma ha raccontato le fasi della brutale rapina cercando di fornire più dettagli possibili sulle fisionomie e sull'abbigliamento dei componenti di quella che potrebbe essere una banda di minorenni o di neomaggiorenni. Oppure anche una compagnia di giovinastri che ha improvvisato il raid magari sotto l'effetto dell'alcol o di qualche altra sostanza.
Monica Andolfatto
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