Travolti dopo lite in discoteca: morto anche Matteo. Automobilista arrestato: omicidio volontario

Lunedì 5 Agosto 2019
Matteo Ferrari
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È morto anche Matteo Ferrari per le gravissime ferite riportate nell’investimento di domenica mattina, 4 agosto, ad Azzano San Paolo, dove è stato travolto da una Mini Cooper mentre con l’amico Luca Carissimi, deceduto sul colpo, viaggiava in sella a una Vespa 125. Per l'autista della Mini l'accusa di aggrava in duplice omicidio. La famiglia della vittima avrebbe autorizzato la donazione degli organi.

MATTEO FERRARI E LUCA CARISSIMI


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I giovani erano appena usciti dalla discoteca «Setai» di Orio al Serio, località Portico, e viaggiavano in sella a una Vespa 125 quando sono stati tamponati violentemente da un’auto, una Mini Cooper, guidata da Matteo Scapin, 33 anni, di Curno. In un primo momento l’uomo si è allontanato dal luogo dell’incidente, per poi presentarsi più tardi alla polizia. Sembra  che fra i tre ci fosse stata prima una lite per futili motivi, forse degli apprezzamenti poco graditi una ragazza.

MATTEO SCAPIN

 

 

Omicidio volontario per la morte di Luca Carissimi, 21 anni, e tentato omicidio per il ferimento di Matteo Ferrari, 18 anni ora ricoverato in gravi condizioni in ospedale a Bergamo. Sono queste le accuse di cui deve rispondere il 33enne che alla guida della sua auto domenica mattina, 4 agosto, ad Azzano San Paolo ha travolto i due amici che viaggiavano in sella a uno scooter.  Accusa che alla luce della morte anche di Matteo dovrà essere riformulata in duplice omicidio.

La ricostruzione dell'accaduto non è totalmente chiara, ma da quanto trapela la lite sarebbe iniziata all'interno di una discoteca ad Orio al Serio, forse per alcuni apprezzamenti rivolti alla ragazza del 33enne, quindi sarebbe proseguita in strada fino al drammatico inseguimento. Le immagini delle telecamere in zona avrebbero mostrato la Mini affiancare la Vespa 125, una mossa che la procura legge come volontarietà del gesto. Il 33enne, che si è costituito poco dopo, per ora resta in carcere. 

«Non credo ci sia dolore più grande di quello di un padre e di una madre che perdono tragicamente il proprio figlio, nulla di più straziante»: inizia così il lungo post del sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, dedicato ai due giovani travolti mentre erano in scooter dopo una lite in discoteca a Orio al Serio in provincia del capoluogo orobico.

«Ieri ho abbracciato i genitori di Luca Carissimi e di Matteo Ferrari, i due ragazzi di Borgo Palazzo - scrive Gori - falciati sulla strada di Azzano nella notte tra sabato e domenica. Non avevo parole, solo la carezza di un papà a padri e madri messi di fronte ad una prova più grande di loro, il desiderio di portare loro un poco di conforto, la vicinanza mia e di tutta la città. Perché quando succede una cosa così, quando si perdono due giovani vite per il più stupido dei motivi è tutta una città che piange, non solo due famiglie. È tutta la città che si chiede come sia possibile, che cerca un senso di fronte ad una tragedia che devasta il cuore».

Gori nota però: «Non ho trovato rabbia negli occhi di questi genitori, e sì che sarebbe stata comprensibile, tanto meno desiderio di vendetta.
Di giustizia - quella sì - ma forse ne avvertiamo più noi il bisogno, perché ci preme che una cosa così non debba più accadere, e serve per questo che le responsabilità non restino impunite».

Ultimo aggiornamento: 19:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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