Tanti auguri sceriffo. Gentilini: «A 90 anni mi vogliono ancora e non ho un erede»

Mercoledì 31 Luglio 2019 di Paolo Calia
Giancarlo Gentilini
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TREVISO - Lo guardi, lo senti, e pensi: impossibile. Eppure Giancarlo Gentilini, sindaco-sceriffo, per decenni icona della Lega, sabato arriverà all'invidiabile soglia dei 90 anni con l'energia di un ragazzino. «Ieri sera ho passato una splendida serata - racconta ridendo - Sono stato invitato in un'importante azienda vinicola, c'erano 50 persone venute apposta per ascoltarmi. Perché la gente è così: vuole sentirmi».
Gentilini, 90 anni...
«Per me è un'età inventata. Non è possibile, non me li sento..»
E quanti se ne sente, venti di meno?
«Sarebbero comunque 70. Preciso: me li sento solo quando realizzo che non è bene programmare il futuro, quando penso che molto probabilmente certe cose non le vedrò, come le Olimpiadi di Cortina di  Zaia del 2026. Meglio non pensarci».
E come arriva a 90 anni?
«Con la coscienza a posto e le mani pulite. Non ho fantasmi da cui scappare. Sono sereno e felice dall'affetto della gente, dai tanti che mi rimpiangono e mi chiedono di tornare a fare il sindaco».
È solo questa la sua soddisfazione?
«No. Mi piace anche vedere che questa amministrazione comunale segue comunque le mie orme».
C'è un erede politico di Gentilini?
«Ci poteva essere se i trevigiani mi avessero scelto nel 2013, ma hanno preferito altre soluzioni. Sarebbe stato il mio ultimo giro da sindaco, ma avrei lavorato per forgiare il mio erede».
E chi sarebbe stato?
«Avrei voluto scegliere tra quelli che mi sono sempre stati vicini, come Basso e Zampese, quelli che hanno imparato da me e dalla vera Lega a stare in mezzo al popolo...».
La vera Lega era quella quindi. La Lega di Salvini non le piace?
«Ma no. Salvini sta facendo un lavoro splendido, perfetto. Quando è fallito il progetto di Bossi di creare la Padania, l'unica salvezza era trasformare la Lega in un partito nazionale. E Salvini è stato magnifico».
Di Zaia che dice?
«Grande uomo politico. Anche lui è nato grazie alla mia vittoria nel 1994, senza quella non ci sarebbe stata la Lega. E mi piace perché ha saputo creare un legame meraviglioso con i cittadini. Io lo vedo come Presidente del Consiglio: doveva esserci lui al posto di Giuseppe Conte. E penso che prima o poi ci arriverà: il vestito da governatore, ormai, comincia a stargli stretto».
Cosa è cambiato a Ca' Sugana da quando il primo cittadino era lei?
«Mi dispiace vedere che il Comune, al venerdì pomeriggio, chiude. Io utilizzavo il sabato, la domenica, Natale e Capodanno per ricevere chi aveva bisogno di me».
Quindi il sindaco Conte non è il suo erede?
«Adesso lo sta diventando perché lo vedo sempre in mezzo alla gente, ad ascoltare i cittadini. L'ho aiutato io a diventare sindaco. Zaia e Salvini, prima delle elezioni, mi dissero: Giancarlo, serve una tua lista. Senza i tuoi voti non vinciamo. E mi sono deciso. Certo, se avessi fatto il sindaco nel 2103, avrei avuto più possibilità di istruire anche Conte...».
La sua vita politica ha due momenti: prima dell'elezione a sindaco e dopo...
«Sono stato per 40 anni legale della Cassamarca. Nel 1960, con l'allora direttore, andavo nelle case dei contadini che ancora tenevano i soldi letteralmente dentro il materasso. Si fidavano di me e mi affidavano quei risparmi. La stessa fiducia che poi mi hanno dato i cittadini consapevoli che ero un sindaco lontano dai giochi della politica».
Anche a costo di contrariare Bossi.
«Quando Bossi faceva qualcosa che non condividevo, lo dicevo. Anche a costo di mettermi contro tutti i miei».
Quali sono stati i suoi modelli politici?
«Alcide De Gasperi, l'ho sempre ammirato molto».
Vedendo la sua linea non si direbbe...
«È invece ho sempre apprezzato moltissimo l'uomo, un politico vicino ai cittadini. L'uomo di governò che, finita la guerra, dirottò su Napoli le navi cariche di viveri in partenza per l'Atlantico e lo fece per aiutare la gente».
Ce ne sono altri?
«Almirante. Ha avuto i miei stessi principi: Dio, Patria e famiglia. Ordine, disciplina e rispetto delle leggi».
E Gian Paolo Gobbo?
«Che dire di Gobbo? Mi ha letteralmente pescato e portato a fare il sindaco. Gli devo molto. Però la Lega, a Treviso, è nata a casa mia, a Serravalle, nel 1994».
Non ne cita nemmeno uno di sinistra.
«L'unica sinistra che riconosco è la Sinistra Piave».
Come festeggerà i suoi 90 anni?
«In famiglia, una cosa tra pochi. Non voglio cerimonie pubbliche».
Disse così anche lo scorso anno in occasione del suo secondo matrimonio, poi le foto finirono su tutti i giornali.
«Questa volta sarà un festeggiamento tra pochi. Non voglio cose pubbliche, anche perché non voglio disturbare nessuno: ho 90 anni ma c'è ancora gente che è gelosa della mia popolarità».
A proposito di matrimonio, ricordiamo che lei si è sposato per la seconda volta a 89 anni, come va?
«Splendidamente. Devo solo ringraziare Maria, mia moglie. È la mia stampella, una persona cara che si prende cura di me e io di lei. È una fortuna averla: non sono fatto per stare da solo».
Parlerebbe ancora di migranti come leprotti o farebbe ancora quei comizi che poi le sono costati denunce e condanne?
«Rifarei tutto. Tutto. Chi mi ha denunciato non ha mai capito che volevo solo dare una scossa, sollevare delle questioni importanti. A mio modo, certo: ma adesso stiamo vivendo quelle situazioni che io annunciavo».
Sì, mai i leprotti...
«Era una barzelletta. Il giudice, fortunatamente, lo ha capito».
Un'altra personalità trevigiana in agosto compirà 90 anni, Dino De Poli.
«Siamo stati i protagonisti di un'epoca. C'era sintonia all'inizio e infatti abbiamo salvato il Teatro. Poi gli chiesi di investire nel sociale, nelle case di riposo perché ritenevo che i soldi dei trevigiani dovessero tornare indietro come servizi. Lui aveva altre idee. Ci siamo scontrati, ma non poteva essere altrimenti visti i nostri caratteri. È stato un grande avversario».
Che regalo vorrebbe per i suoi 90 anni?
«Che il popolo continui a volermi bene».
Ci dica una cosa meno alta, più concreta. Per esempio: vorrebbe un'auto nuova?
«Ma per favore!(ride). A 90 anni basta tutto quello che ho».
Paolo Calia 
Ultimo aggiornamento: 1 Agosto, 12:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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