Asta Cordenons. Tempo scaduto: nessuna offerta per il Makò

Martedì 23 Luglio 2019 di Alberto Comisso
Asta Cordenons. Tempo scaduto: nessuna offerta per il Makò
CORDENONS - Tempo scaduto. Decadevano ieri alle 12 i termini per presentare al notaio Gerardi di Pordenone la documentazione necessaria per partecipare all'asta fallimentare - in programma giovedì - per la vendita dell'ex cotonificio Makò. A fronte di nessuna offerta pervenuta, Massimo Zara, liquidatore giudiziale della procedura di concordato, chiederà l'autorizzazione al giudice fallimentare e al comitato dei creditori a promuovere un invito a offrire. L'obiettivo sarebbe quello di arrivare alla pubblicazione di un bando ad evidenza pubblica, ma sulla base di un'offerta minima la più alta che perverrà per l'acquisizione di quello che, a tutti gli effetti, rappresenta un pezzo di storia di Cordenons. La vendita dell'ex cotonificio, il cui valore è sceso nel giro di qualche anno da 8 milioni a un milione e 200mila euro, era stata fissata a 960mila euro. Difficilmente si riuscirà a raggiungere quella cifra. 
 
IL LIQUIDATORE«Sono ottimista sul fatto sostiene il liquidatore giudiziale Zara che riusciremo a vendere quell'immobile, magari partendo da un valore di base relativamente basso per poi assegnarlo al miglior offerente. La promozione di un invito ad offrire dovrà tuttavia essere concordata e approvata dal giudice fallimentare e dal comitato dei creditori, all'interno del quale figura anche il comune di Cordenons».
I DEBITILe sorti della società Stu Makò, che dal 2006 non ha dato il via alla riqualificazione del sito, accumulando un debito gestionale per circa un milione e 200mila euro, sono appese ad un filo. Intanto dal 2013 al 2017 tra Imu e Tasi il Comune avanza dalla società Stu Makò qualcosa come 300mila euro: circa 45mila euro l'anno. «Siamo stati inseriti nell'elenco dei creditori privilegiati ha ricordato il sindaco Andrea Delle Vedove e pertanto non ho dubbi sul fatto che, prima o poi, questi soldi entreranno nelle casse municipali. Attendiamo fiduciosi l'evolversi della situazione». La strada, almeno per ora, pare tutta in salita. I soli costi di acquisizione dell'area si aggirano attorno al milione di euro, senza contare quanti ne serviranno per bonificarla dopo anni di abbandono. Lì si potrebbe pensare a un'area commerciale, residenziale o direzionale. Il piano regolatore comunale, infatti, prevede tutta una serie di possibilità: c'è solo l'imbarazzo della scelta. 
IL COMUNEIl Comune si è già chiamato fuori da un'ipotesi di acquisto. Soltanto se il Tribunale dovesse procedere alla vendita dell'ex cotonificio attraverso un frazionamento l'area verrebbe suddivisa in lotti allora sì che l'amministrazione Delle Vedove potrebbe tornare in gioco. 
Alberto Comisso 
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