Via D’Amelio: Palermo ricorda Borsellino. La prima volta senza Rita. E la figlia Fiammetta se ne va

Venerdì 19 Luglio 2019
Via D Amelio: Palermo ricorda Borsellino. La prima volta senza Rita
6

A ventisette anni dalla strage di via D'Amelio, avvenuta il 19 luglio 1992, Palermo e l'Italia ricordano Paolo Borsellino e la sua scorta. Uccisi dalla mafia in uno dei periodi più cupi della storia del nostro Paese. Dopo le registrazioni pubblicate nei giorni scorsi, in cui Borsellino lanciava l'allarme sulla sua scorta, si è tornati a parlare della strage che, per la prima volta, verrà ricordata senza la sorella del giudice, Rita Borsellino, scomparsa lo scorso agosto. 

Borsellino, l'agente sopravvissuto: «Io, vittima dimenticata. Quel giorno sono stato all'inferno»

Così Sergio Mattarella in una nota: «Nel ventisettesimo anniversario della strage di via D'Amelio, in cui persero la vita, insieme a lui, Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina, rivolgo nei loro confronti un pensiero commosso e rinnovo la solidarietà ai loro familiari, tra i quali, per il primo anno, manca Rita Borsellino che ne ha continuato in altre forme lo stesso impegno. Rimane forte l'impegno per Paolo Borsellino, e per tutte le vittime di mafia, di assicurare, oltre al tributo doveroso della memoria, giustizia e verità». «L'emozione suscitata dalla pubblicazione delle audizioni di Paolo Borsellino avanti alla Commissione Antimafia ha coinvolto in questi giorni tanti italiani - dice ancora il Presidente della Repubblica - e ha richiamato, ancora una volta, il nostro Paese all'impegno nella lotta contro la mafia e ai pesanti sacrifici che questa ha comportato.

La riconoscenza verso la sua figura e la sua azione non si potrà attenuare con il trascorrere del tempo e appartiene al patrimonio di civiltà dell'Italia, conservato e coltivato specialmente tra i giovani. Ed è, questo, un segno di speranza».
 

Fiammetta Borsellino, figlia del giudice Paolo, ha aspettato davanti alla questura di Palermo l'inizio della cerimonia in ricordo delle vittime della strage di via D'Amelio, ma subito dopo l'arrivo del cantante neomelodico napoletano Gigi D'Alessio, invitato all'incontro-dibattito, come ospite assieme ad altri, se ne è andata via: «Non m'interessa», ha spiegato.

In serata arriva però un chiarimento. «Non sono andata via perché è arrivato Gigi D' Alessio in Questura ma perché ho avuto un impegno sopravvenuto e mi sono dovuta allontanare. Ho pure contribuito alla manifestazione di oggi in questura con la presenza del cantante Gero Riggio che ha cantato una canzone su mio padre». Lo ha detto all'Adnkronos Fiammetta Borsellino a margine della commemorazione del padre e degli agenti della scorta alla caserma a Lungaro di Palermo. Oggi si era sparsa la voce che la figlia di Borsellino fosse andata via anzitempo dalla commemorazione in questura per l'arrivo di D' Alessio.«Assolutamente falso», dice lei adesso. «Non avevo alcun motivo per andare via», conclude. Nel pomeriggio Fiammetta Borsellino è andata anche alla Lungaro e poi alla messa sempre alla presenza del Capo della Polizia Franco Gabrielli.



D'Alessio è invitato insieme ad altri al dibattito "I modelli da offrire ai giovani". Presenti anche il comico Sasà Salvaggio, il sociologo Gioacchino Lavanco, fra Mauro Bolletta e Gero Riggio. L'incontro è stato aperto con il video del giovane neomelodico catanese di 19 anni, Leonardo Zappalà, che durante la trasmissione Reality su RaiDue, considerò fisiologica la morte di Falcone e Borsellino scatenato per il lavoro che facevano. Parole che scatenarono polemiche e l'apertura di una inchiesta.

Ultimo aggiornamento: 28 Febbraio, 03:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci