Udine. Bambini malati: la scuola arriva direttamente a casa

Lunedì 15 Luglio 2019 di Maurizio Bait
Udine. Bambini malati: la scuola arriva direttamente a casa
UDINE - Garantire la continuità scolastica ai bambini e ragazzi che sono colpiti da malattie tali da costringerli alla degenza in ospedale o all'impossibilità di uscire di casa. La Regione passa dalle previsioni (legge regionale 13 del 30 marzo 2018) ai fatti: con una delibera proposta dall'assessore al Lavoro e all'Istruzione Alessia Rosolen e dall'assessore alla Salute Riccardo Riccardi, la Giunta Fedriga ha approvato un documento che contiene le linee-guida da realizzare e fissa al 16 settembre prossimo il termine per proporre i relativi progetti. La legge entrata in vigore l'anno scorso (nell'ultimo scorcio dell'Amministrazione Serracchiani) autorizza la Regione a l'Amministrazione regionale astipulare convenzioni con l'Ufficio scolastico del Friuli Venezia Giulia, nonché con le scuole regionali singole o in reti, per lo sviluppo di interventi, da realizzarsi anche in collaborazione con altri soggetti pubblici e privati con adeguate competenze nel settore, volti a favorire lo sviluppo di modelli innovativi di intervento a sostegno della didattica, della formazione degli insegnanti e degli operatori, e alla realizzazione di servizi di accoglienza a favore dei bambini e degli alunni ricoverati nelle strutture ospedaliere e nel proprio domicilio. L'operazione vale anche per i fratelli e le sorelle dei bambini e dei ragazzi malati che siano costretti a non frequentare la scuola a tutela del piccolo paziente.
IL SISTEMALo Stato, da parte sua, è chiamato a fornire i servizi didattici fondamentali (a cominciare, naturalmente, dagli insegnanti) con gli obiettivi, tra gli altri, di garantire l'integrazione dell'intervento della scuola ospedaliera con quello della classe di appartenenza e con l'attività didattica di istruzione domiciliare dello studente. E se spetta al livello centrale il compito di individuare strategie didattiche e relazionali adeguate al contesto, è invece una competenza dell'Ufficio scolastico regionale individuare una o più scuole di riferimento, alle quali destinare le risorse ministeriali poste a disposizione: per tutto il Friuli Venezia Giulia la scuola chiamata a fungere da polo è l'Istituto comprensivo Dante Alighieri di Trieste. Alla base di tutto serve un protocollo operativo fra Amministrazione statale, Regione, scuola e associazioni di volontariato: occorrerà sviluppare modelli di didattica innovativa e integrata tra insegnanti ed esperti-educatori del mondo dell'associazionismo per lo sviluppo delle competenze trasversali, della creatività e dell'espressione culturale, nonché di altri ambiti tematici ed educativi, ma escluse le materie fondamentali. Per ampliare l'offerta formativa a beneficio degli alunni ricoverati in ospedale o costretti a casa, le scuole devono prevedere specifiche modalità di integrazione tra i consigli di classe e i referenti del mondo dell'associazionismo per lo sviluppo di un piano personalizzato, la definizione di un coordinamento didattico e il monitoraggio del piano stesso, nonché una valutazione condivisa e integrata degli esiti degli apprendimenti e del percorso formativo dell'alunno. Ma per far sentire l'alunno incluso a tutti gli effetti nella comunità dei compagni di classe che studiano, la Regione prevede la possibilità di predisporre specifiche piattaforme esistenti allo scopo di attivare modalità di interazione con la comunità di appartenenza, senza contare i vantaggi derivanti dall'impiego del web e dell'informatica in generale sia per imparare a distanza che per sostenere gli esami al termine del ciclo di studi.
I SOLDILa Regione, inoltre, intende finanziare ore aggiuntive di insegnamento a questi alunni meno fortunati una volta che avranno fatto ritorno in aula. Possono partecipare con i loro progetti sia scuole pubbliche che paritarie. La Regione sosterrà con proprie risorse, oltre alle ore aggiuntive del personale scolastico, le spese per acquisire servizi di consulenza e di esperti esterni, il noleggio di strumenti, attrezzature e materiali. La Regione approverà entro il 15 ottobre prossimo gli schemi di convenzione e i progetti, con il relativo riparto di risorse. Le convenzioni dovranno essere stipulate entro il 31 ottobre e varranno per due anni scolastici, a cominciare dal prossimo.
Maurizio Bait 
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