Tre motivi per i quali Salvini non molla i 5 stelle Ma è difficile pensare che l'alleanza regga a lungo

Domenica 14 Luglio 2019
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Egregio Direttore,
viene spontaneo chiederci cosa ci stanno a fare Salvini e la Lega in seno al Governo, tolto il decreto sicurezza, anche questo talvolta osteggiato da una parte della maggioranza, il resto viene sempre procrastinato dai se, dai ma e in particolare dai no, vedi Flat Tax, TAV per arrivare al culmine l'Autonomia forte di un referendum popolare. E si che queste cose erano comprese nel programma di Governo del Centrodestra e inserite nel contratto stipulato con 5Stelle. Pare che una volta ottenuto il fantomatico reddito di cittadinanza tutto si areni, salvo la proposta di taglio del numero dei parlamentari e dei vitali; misure di civiltà, ma i problemi veri sono ben altri. Il cittadino che non riesce a tirare la fine del mese si aspetta sviluppo e rilancio dell'economia, che sono lavoro e investimenti. Il Cittadino vuole vivere e crescere i propri figli con dignità col frutto del proprio impegno lavorativo, non con l'assistenzialismo. Ma se perseverano i no allo sviluppo delle imprese e i no alle infrastrutture non si va da nessuna parte. L'autonomia deve essere di sprone seguendo l'esempio delle Regioni virtuose, dove ci sono dei Governatori e Amministratori capaci. È consapevole che chi è più forte in Parlamento detta legge e comanda, ma a ciò è possibile rimediare prima che sia troppo tardi e la genti si stanchi. Visti i risultati alle Elezioni Europee e Amministrative, senza contare i sondaggi, Salvini potrebbe ben governare in coalizione dettando la scaletta dei lavori e delle priorità. Sarebbe anche una dimostrazione di forza nei confronti di degli attacchi che gli vengono mossi da più parti, ivi compresi quelli di parte della maggioranza di governo. L'Italia deve avere peso in campo internazionale e non essere bersaglio da forze esterne e interne dove si appalesa il mancato amor di patria anche da parte di organi delle istituzioni.


Celeste Balcon
Belluno


Caro lettore,
sono in molti, soprattutto tra coloro che hanno votato Lega, a porsi le sue domande, anche perché, nonostante ciò che dicono per ora i sondaggi, la sensazione è che questa situazione di continua tensione e di governo ostaggio di veti contrapposti, alla lunga, potrebbe logorare Salvini e indebolirlo anche sul piano del consenso. Una risposta certa non esiste. Si possono però fare alcune ipotesi. Ne suggerisco tre. La prima. Salvini non ha la certezza che se questo governo cade si vada rapidamente alle elezioni. Teme che si crei dentro il Parlamento, con l'avvallo di qualche potere forte, una maggioranza con l'obiettivo esplicito, anche se non dichiarato, di mettere ai margini la Lega. Da questo punto di vista una vicenda insidiosa ma dai contorni poco chiari come quella dei presunti fondi neri dalla Russia, ha reso ancora più cauto e sospettoso il leader leghista. La seconda. Salvini non ha chiaro quale sia la maggioranza alternativa a quella attuale. Considera la sola alleanza con Fdi troppo debole, ma non ha alcuna intenzione di allearsi con una Forza Italia ancora fortemente egemonizzata da Berlusconi. Quindi prende tempo nell'attesa che si definiscano nuovi equilibri a centrodestra. La terza. Il capo della Lega ha paura di essere punito dall'elettorato se fa cadere il governo e continua nonostante tutto a considerare produttiva l'alleanza con M5s, se non sul piano dei risultati di governo almeno su quello del consenso. Probabilmente nessuna di queste tre ipotesi è quella giusta. O forse lo sono in parte tutte e tre. Certamente, in assenza di fatti nuovi, è difficile pensare che l'attuale alleanza di governo possa reggere a lungo.
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