Sappada in Friuli ma le sorgenti del Piave restano del Veneto

Sabato 13 Luglio 2019
Sappada in Friuli ma le sorgenti del Piave restano del Veneto
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Nonostante il passaggio di Sappada al Friuli Venezia Giulia, le sorgenti del Piave sono ancora in territorio veneto. Lo rende noto oggi il presidente del Veneto, Luca Zaia, riferendo l'esito di un tavolo tecnico guidato dal professor Luigi D'Alpaos, che ha stabilito che è solo convenzionale la collocazione della nascita del «fiume sacro» nel comune di Sappada, dal momento che le sorgenti sono più d'una e interessano principalmente la bellunese Val Visdende, che è nel territorio della bellunese San Pietro di Cadore. Nel comune di Sappada esiste comunque il Rifugio "Sorgenti del Piave", ai piedi del monte Peralba.

«Non posso che rallegrarmene - aggiunge Zaia - per quello che ha sempre rappresentato il nostro fiume per la nostra regione e tutti i veneti. La commissione presieduta dal professor D'Alpaos, quella che lo ha confermato, l'ho richiesta io più di un anno fa proprio perché ci fosse un giudizio terzo da parte di luminari di riconosciuto valore ed evitare dispute campanilistiche e antistoriche. Con il passaggio di Sappada al Friuli Venezia Giulia si era creata un po' di confusione - aggiunge Zaia - e qualcuno paventava che le fonti all'origine del Piave fossero ora fuori dei confini del Veneto. E' una preoccupazione comprensibile perché il Piave è il simbolo della nostra terra, proprio perché vi nasce e da essa si getta al mare, attraversandola e senza mai passare per altre regioni. Un simbolo di storia ma anche di lavoro, in poche parole di identità da molti secoli, che si è esteso con gli eventi della Grande Guerra fino a farlo denominare sacro. Non avevo dubbi che le sue sorgenti fossero venete, ora lo certificano tecnici di indiscussa competenza».

«Chi sostiene che il Piave ora nasce in Friuli e non più nel Veneto - sottolinea l'assessore regionale all'Ambiente Gianluca Bottacin - dice per convenzione una cosa non sbagliata, ma sostiene un falso storico.
La commissione, di cui fa parte anche il professor Vladimiro Achilli, docente di Topografia e Cartografia all'università di Padova, e altri esperti tra cui una storica, sta confermando che dal punto di vista idrologico e idraulico va considerata come sorgente quella del bacino più ampio, che in questo caso - conclude - è proprio il ramo della Valvisdende».
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