Una nuova antenna sulla torre. I residenti chiamano i carabinieri

Giovedì 11 Luglio 2019 di Marta Gasparon
Una nuova antenna sulla torre. I residenti chiamano i carabinieri
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BURANO - Erano una sessantina, ieri mattina alle 8 in punto, a gridare il proprio no all'installazione di un'antenna telefonica che dovrebbe essere montata prossimamente sopra la torre dell'acquedotto di Burano, tutti appartenenti al neonato Comitato Ultima spiaggia. Perché la battaglia portata avanti dal gruppo venutosi a costituire ufficialmente il 9 luglio scorso che ad oggi conta circa duecento componenti appare sì complicata, ma non impossibile. Soprattutto quando la determinazione è grande e la causa tanto aggregante come sta dimostrando di essere.
 
LA CONCESSIONE CONTESTATA
L'approvazione della Giunta, risalente al 30 aprile, di una «concessione di porzione di bene di proprietà comunale denominato Torre Piezometrica a favore di Vodafone Italia spa al fine di garantire il pubblico servizio di comunicazione», con dichiarazione d'immediata eseguibilità, al Comitato buranello proprio non va giù. E il motivo è principalmente uno: la vicinanza dell'ipotetica antenna che potrebbe sorgere da un momento all'altro a un asilo nido e a una scuola elementare, entrambi situati ad un centinaio di metri di distanza. «Senza considerare evidenzia Renzo Costantini, membro buranello del Comitato tutte le abitazioni limitrofe. Vendere una casa in condizioni normali, sull'isola, è già difficile. Figuriamoci sapendo di avere delle antenne sulla testa».

POCHE INFORMAZIONI
La nuova concessione, secondo lui, servirebbe a spostare l'antenna attualmente posta sul tetto di un'abitazione privata in Pescheria Vecchia, per la quale il proprietario ammalatosi un paio d'anni fa non avrebbe più rinnovato il contratto. «La torre è alta tra i 20 e i 25 metri, all'esterno della quale lamenta Costantini che lì vicino abita con moglie e figlio manca un cartello indicativo dei lavori. Di ufficiale non ci viene comunicato nulla: né se l'antenna sarà solo una, né a quale gestore di telefonia mobile apparterrà».

L'AIUTO DEI CARABINIERI
Ieri mattina, intanto, una rappresentanza del Comitato si è presentata davanti al portone chiuso della torre, per chiedere delucidazioni agli operai. «Che stranamente erano arrivati prima del solito, forse perché avvisati del nostro intento. Non ci aprivano, così ho chiamato i Carabinieri. Gli operai alla fine ci hanno confermato gli inizi dei lavori mentre le forze dell'ordine, prendendo in mano la situazione, ci hanno promesso d'informare il sindaco che deve sapere che noi siamo pronti a portare avanti qualunque battaglia».

L'ALTERNATIVA
Una battaglia vinta già dieci anni fa, quando i sit-in della popolazione locale impedirono l'installazione a Mazzorbo di un altro pilone con antenna. Il Comitato lancia una proposta alternativa. «Sul campanile della chiesa di San Martino sono già installate delle antenne Vodafone e Tim. Perché non mettere lì anche le nuove? La soluzione non scontenterebbe nessuno in quanto il campanile è alto 70 metri (distanza consentita dalla legge). Il parroco non è ancora stato messo al corrente della cosa, ma potrebbe trarne un ulteriore ritorno economico».
Marta Gasparon 
Ultimo aggiornamento: 12 Luglio, 09:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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