Quattordici sedi per le gare, tra Tofane e val di Fiemme /La mappa

Martedì 25 Giugno 2019 di Alda Vanzan
Quattordici sedi per le gare, tra Tofane e val di Fiemme /La mappa
4

Chi sarà il tedoforo che la sera del 6 febbraio 2026 porterà allo stadio Meazza di Milano la torcia con cui accendere la fiamma olimpica? Nel 2006, quando i Giochi si disputarono a Torino, toccò a Stefania Belmondo. Anche stavolta il nome dell'ultimo tedoforo sarà tenuto segreto fino all'ultimo, ma il resto dela XXV edizione dei Giochi è nota.


«Siamo dei precursori e ne siamo orgogliosi», disse il presidente del Coni, Giovanni Malagò, presentando la doppia candidatura di Milano-Cortina. Precursori anche dal punto di vista economico: contro i 51 miliardi di dollari spesi dalla Russia per Sochi 2014, il progetto italiano prevede una spesa di 1,5 miliardi di euro di cui circa 900 milioni di contributo Cio.



La cerimonia di apertura sarà il 6 febbraio 2026 allo stadio Meazza di Milano, quella di chiusura il 22 febbraio all'Arena di Verona. 14 i siti olimpici previsti divisi in quattro cluster: Milano, Valtellina, Cortina, Val di Fiemme. Per il 93% si tratta di sedi esistenti o temporanee.
 
Le 7 sedi esistenti sono: 2 a Cortina (lo Stadio olimpico e la pista delle Tofane), 1 ad Anterselva (lo Stadio del biathlon), 2 in Val di Fiemme (lo Stadio del fondo e lo Stadio del salto), 1 a Milano (il Mediolanum Forum), 1 a Bormio (la pista dello Stelvio). Altre 3 piste sono esistenti, ma richiedono lavori di riqualificazione: 1 a Cortina (la pista di bob Eugenio Monti), 1 a Milano (il Milano hockey Arena), 1 in Val di Fiemme (l'Ice Rink Pinè). Per quanto riguarda la pista di bob di Cortina, fuori uso dal 2008, va ricordato che la commissione valutatrice del Cio aveva ritenuto sottostimata la spesa di ristrutturazione, calcolata in 47 milioni 712mila euro, compresi i primi 10 anni di gestione, ma l'idea è di renderla centro tecnico federale anche per slittino e skeleton. Quanto alle 3 sedi temporanee, saranno tutte a Livigno. Quella nuova riguarderà Milano: si tratta di un nuovo impianto che verrà costruito dalla società Risanamento Spa nel quartiere di Santa Giulia, periferia sud-est della città. Costerà 69,5 milioni di euro e sarà pronto per il 2023.
LE DISCIPLINENel capoluogo lombardo si disputeranno hockey, pattinaggio artistico e short track. In Valtellina saranno impiegate le piste di Bormio e di Stelvio per lo sci uomini. A Livigno snowboard e freestyle. A Baselga di Pinè (Val di Fiemme) il pattinaggio di velocità (pista lunga), a Tesero il fondo, a Predazzo le gare di salto con gli sci. Cortina sarà protagonista in città con il curling, mentre lo sci alpino al femminile sarà sulle Tofane. Al centro Monti di Cortina le gare di bob, slittino e skeleton. Ad Anterselva, in Alto Adige, il biathlon.
I VILLAGGISono previsti tre villaggi olimpici a Milano, Cortina, Livigno. Quello di Cortina sarà realizzato nell'area di 9 ettari a 1.293 metri di altitudine dell'ex aeroporto Fiames per un costo di circa 37 milioni. Sono previsti 25 costruzioni a due piani composte da moduli temporanei che, dopo i Giochi, andranno alla Protezione civile. La ricettività sarà per 1.140 persone grazie a 60 camere singole e 540 doppie, tutte con bagno. La distanza dai campi di gara sarà di 4 chilometri, percorribili in appena 7 minuti. La progettazione del villaggio di Cortina inizierà nel febbraio 2023, sei mesi dopo inizierà la costruzione che si concluderà di lì a due anni.
LE PARALIMPIADII giochi invernali paralimpici si terranno dal 6 al 15 marzo 2026. La cerimonia di apertura si terrà al PalaItalia Santa Giulia a Milano, quella di chiusura in piazza Duomo. Le gare si disputeranno tra Milano, Valtellina, Cortina.
LE GARANZIEInizialmente il Governo aveva assicurato solo un contributo per le Paralimpiadi e il costo delle spese per sicurezza, dogane, eccetera.

L'idea, in particolare del M5s, era che i costi dovessero essere a carico di Comuni e Regioni. Finché a Palazzo Chigi, complice anche uno studio dell'Università La Sapienza di Roma sulle ricadute economiche dell'evento, si sono convinti che non era il caso di rischiare di perdere i Giochi per il mancato sostegno centrale. Eravamo ad aprile 2019: «Il Governo sostiene la candidatura di Milano e Cortina - disse il premier Giuseppe Conte - con la consapevolezza che l'eventuale assegnazione garantirà al territorio benefici economici, turistici e infrastrutturali. Senza dimenticare che l'avvio di cantieri genera sempre lavoro. Inoltre l'organizzazione di un'Olimpiade è sicuramente un'enorme vetrina che può dare lustro e visibilità alle nostre Alpi, alle nostre bellezze paesaggistiche, all'intera Italia. Il Governo garantirà gli oneri per le spese di sicurezza, ma anche degli investimenti infrastrutturali, purché siano funzionali e possano rimanere in dote ai territori anche al termine della parentesi olimpica».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci