Il giorno dei Giochi tra fiducia e paura. «Siamo i migliori»

Lunedì 24 Giugno 2019 di Alda Vanzan
La delegazione Milano-Cortina
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LOSANNA (SVIZZERA) - Giancarlo Giorgetti racconta di aver fatto le prove. In tenuta olimpica griffata Armani, il sottosegretario con delega allo Sport spiega ai cronisti che si è preparato a rispondere alle domande che oggi, prima della votazione che vedrà l'assegnazione dei Giochi invernali 2026 a Milano-Cortina o a Stoccolma-Åre, potrebbero rivolgergli gli 82 membri del Cio. Giorgetti confida: ha preso in considerazione tutte le possibili domande, comprese quelle più ostiche, a cominciare dai dubbi sulla tenuta del governo gialloverde e, soprattutto, l'assenza di Torino in questa candidatura delle Dolomiti italiane. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio si aspetta di tutto: «Il nostro dossier è talmente migliore che ci attaccheranno su punti che magari non c'entrano nulla». E arriva a dire che l'opposizione che ci sarà qui a Losanna sarà molto più dura di quella riservata al governo: «Ovvio, quella non c'è». 
GLI APPUNTAMENTILa vigilia del verdetto a Losanna si consuma tra incontri tecnici, cerimonie, cocktail. In mattinata il presidente del Cio Thomas Bach ha inaugurato la nuova casa olimpica da 129 milioni di euro in occasione dei 125 anni della fondazione del Comitato da parte di Pierre de Coubertin nel 1894. Nel primo pomeriggio la delegazione di Milano-Cortina si è spostata al Swiss Tech Convention Centre per preparare le due presentazioni della candidatura: quella tecnica prevista per stamattina che vedrà impegnato anche Giorgetti, e quella più emozionale, in agenda nel primo pomeriggio, che vedrà la presenza del premier Giuseppe Conte e il video messaggio del Capo dello Stato, due minuti durante i quali Sergio Mattarella esprime «pieno sostegno» a Milano-Cortina. La sensazione è di avere le carte in regola, ma, come dice Giorgetti, «ci può sempre essere un infortunio». Come in una gara sportiva? «Noi ci stiamo preparando, ci stiamo allenando come gli atleti», sorride. 
I TIMORIStoccolma-Åre preoccupa più che altro per un motivo: la Svezia non è mai riuscita a farsi assegnare i Giochi invernali. Ci ha provato più e più volte, invano. Stavolta ci conta, tant'è che a capo della delegazione si è messa la principessa Vittoria. E siccome tra i 95 membri del Cio - ma tra esclusioni (gli italiani e gli svedesi), sospensioni e defezioni i votanti sono solo 82 - ci sono parecchie teste coronate, ecco che la presenza della principessa ereditaria testimonia l'attivismo degli avversari. La preoccupazione è arrivata a far dire a Giuseppe Sala di prendere in considerazione la prospettiva di accettare un secondo mandato da sindaco di Milano: «Noi siamo un Paese in cui il governo cambia abbastanza velocemente e questo può turbare un po'. Abbiamo fatto presente come il governatore della Lombardia Attilio Fontana sia all'inizio e io potrei fare un secondo mandato. Insomma, possiamo garantire localmente la presenza. E questo per loro è importantissimo». Dove loro sono i membri del Cio, quelli che oggi, alle 16 in punto, voteranno. E se la preoccupazione fosse in casa svedese? Lo pensa il governatore del Veneto Luca Zaia: «Noi siamo partiti in solitaria ma eravamo sulla strada giusta: oggi dietro a noi è cresciuta una foresta che prima non aveva voce e oggi ce l'ha. Fa più rumore una pianta che cade che una foresta che cresce, ma oggi la foresta si sente e si sente bene. Ed è questa la principale preoccupazione che hanno gli svedesi». E il presidente della Lombardia Attilio Fontana: «Abbiamo lavorato bene, in modo coeso, il dossier anche a detta della commissione di valutazione del Cio è molto bello, i posti sono fantastici. Adesso siamo nelle mani di Giove. C'è sempre il solito cauto ottimismo e spero domani molto di più. Tutto il Paese è con noi e i sondaggi lo confermano». 
IL TIFOAnche ieri per il presidente del Coni Giovanni Malagò è stata una giornata di relazioni con l'obiettivo di conquistare i fatidici 42 voti. «Penso che ci sia ancora un discreto numero di indecisi», ha detto. Contento, peraltro, del lavoro fatto: «È dura ma dal primo giorno ho detto che sono ottimista». Un ottimismo che trapela anche dai sorrisi di Sofia Goggia, Michela Moioli e Arianna Fontana, le tre ragazze d'oro, come le ha definite il numero uno dello sport italiano, che oggi parteciperanno alla presentazione della candidatura di Milano-Cortina. «Vogliamo portare queste Olimpiadi a casa, fino alla fine sogneremo». 
Alda Vanzan
Ultimo aggiornamento: 11:11 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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