Rotta balcanica: nel 2019 raddoppiati gli arrivi di migranti via terra

Sabato 22 Giugno 2019
Rotta balcanica: nel 2019 raddoppiati gli arrivi di migranti via terra

Se gli arrivi di migranti via mare sono in netto calo (-85% rispetto al 2018), in forte crescita risultano quelli via terra attraverso la rotta balcanica che porta in Friuli Venezia Giulia. Il governatore Massimiliano Fedriga annuncia la partenza dall'1 luglio di pattugliamenti congiunti al confine da parte delle forze dell'ordine italiane e slovene, invocando la sospensione del Trattato di Schengen. «Abbiamo bloccato gli ingressi via mare - rassicura il ministro dell'Interno Matteo Salvini - e ora rafforziamo la vigilanza per proteggere le frontiere terrestri. Dopo anni, l'Italia non è più il campo per clandestini dell'Europa». Intanto, mille chilometri più a sud, la Sea Watch 3 è giunta al decimo giorno senza porto; nella notte un altro naufrago con problemi di salute è stato fatto sbarcare a Lampedusa. Sono ora 42 i migranti a bordo.

Tra ieri ed oggi un centinaio di stranieri irregolari sono stati rintracciati dalla polizia tra Trieste e la vicina San Dorligo della Valle. Quasi tutti pakistani, hanno chiesto la protezione internazionale. In tutto il 2018 - secondo i dati del Dipartimento della Pubblica sicurezza - 446 stranieri irregolari sono stati rintracciati presso le zone del confine sloveno. Nel corso dei primi cinque mesi del 2019 i migranti irregolari in quell'area erano già 652, cui vanno aggiunti quelli individuati finora a giugno.

Si registra dunque quasi un raddoppio degli arrivi dalla Slovenia rispetto al 2018 solo nel primo semestre di quest'anno. Il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia si dice «estremamente preoccupato» e pronto a «valutare di richiedere al Governo la sospensione di Schengen».

Fedriga sollecita una «piena collaborazione» dei Paesi attraversati dalla rotta balcanica, a cominciare dalla Croazia, nel contrasto all'immigrazione irregolare. Perchè, spiega, «Italia e Slovenia non possono essere le uniche due realtà a combattere l'immigrazione clandestina: ognuno deve fare la sua parte e presidiare i confini del proprio territorio». Nel frattempo non si sblocca la situazione della Sea Watch, che continua a zigzagare a est di Lampedusa in atteso di un porto. «I naufraghi - lamenta la ong tedesca - sono a bordo da 10 giorni. Il rispetto dell'interdizione all'ingresso determina un penoso stillicidio mentre non abbiamo indicazioni alternative». Fermo il divieto da parte dell'Italia, nessuna notizia dunque dall'Olanda, Stato di bandiera della nave, nè dalla Germania. E in mattinata è giunta a Licata la 'nave madrè intercettata dalla Guardia di Finanza al largo di Lampedusa che ha trasbordato un gruppo di 81 migranti su un barchino e poi sbarcati sull'isola delle Pelagie. I 7 membri dell'equipaggio, sei egiziani ed un tunisino, sono stati fermati per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.

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