Vaticano, per l'Amazzonia si prevede la consacrazione di uomini sposati

Lunedì 17 Giugno 2019 di Franca Giansoldati
Vaticano, per l'Amazzonia si prevede la consacrazione di uomini sposati
Città del Vaticano – In Vaticano si scaldano i motori per il Sinodo sull'Amazzonia che, in autunno, affronterà due questioni esplosive per la Chiesa. Il tema della consacrazione di uomini sposati e quello del ruolo pastorale per le donne («Bisogna identificare il tipo di ministero ufficiale che può essere conferito alle donne, tenendo conto del ruolo centrale che esse svolgono oggi nella Chiesa amazzonica»). Naturalmente nessuno vuole parlare di diaconato femminile o di abolizione del celibato sacerdotale, ma il testo dell'Istrumentum Laboris preparatorio al Sinodo, per come è stato formulato sembra lasciare qualche spiraglio all'orizzonte, benchè mai menzionato apertamente. In ogni caso sia il tema del diaconato femminile e dell'ordinazione dei cosiddetti viri probati, uomini di particolare fede e saggezza, ai quali affidare compiti specifici ecclesiali restano nel sottofondo di una situazione geografica particolarissima e ormai non più rimandabile.



Per la Chiesa la necessità pastorale di garantire un servizio sacerdotale in un territorio grande quasi quanto l'Europa (7.500.000 chilometri quadrati), in assenza di vocazioni, non è più possibile lasciarlo da parte. I missionari e i vescovi raccontano di comunità cattoliche sparse nella foresta pluviale, spesso raggiungibili solo dopo settimane di viaggio attraverso i fiumi, che hanno la possibilità di assistere alla messa solo una volta al mese, a volte due mesi. E' evidente che per l'Amazzonia si tratta di una sfida tutta particolare anche se potrebbe creare un precedente e aprire delle falle nel sistema generale.

Ma ecco alcuni punti essenziali del documento che è stato presentato stamattina.

NUOVI MINISTERI
«Promuovere vocazioni autoctone di uomini e donne in risposta ai bisogni di un’attenzione pastorale sacramentale; il loro contributo decisivo sta nell’impulso ad un’autentica evangelizzazione dal punto di vista indigeno, secondo i loro usi e costumi. Si tratta di indigeni che predicano agli indigeni con una profonda conoscenza della loro cultura e della loro lingua, capaci di comunicare il messaggio del Vangelo con la forza e l’efficacia di chi ha il loro bagaglio culturale.

CELIBATO
«Affermando che il celibato è un dono per la Chiesa, si chiede che, per le zone più remote della regione, si studi la possibilità di ordinazione sacerdotale di anziani, preferibilmente indigeni, rispettati e accettati dalla loro comunità, sebbene possano avere già una famiglia costituita e stabile, al fine di assicurare i Sacramenti che accompagnano e sostengono la vita cristiana.

DONNE
«In campo ecclesiale, la presenza delle donne nelle comunità non è sempre valorizzata. Viene chiesto il riconoscimento delle donne a partire dai loro carismi e talenti. Esse chiedono di recuperare lo spazio dato da Gesù alle donne, “dove tutti/tutte possiamo ritrovarci”. Si propone inoltre di garantire alle donne la loro leadership, nonché spazi sempre più ampi e rilevanti nel campo della formazione: teologia, catechesi, liturgia e scuole di fede e di politica. Si chiede anche che la voce delle donne sia ascoltata, che siano consultate e partecipino ai processi decisionali, e che possano così contribuire con la loro sensibilità alla sinodalità ecclesiale”.

SFRUTTAMENTO
«La regione amazzonica contiene oggi la più importante diversità di flora e fauna del mondo e la sua popolazione autoctona ha un senso integrale della vita non inquinato dal materialismo economico. L’Amazzonia è un territorio sano nella sua lunga e fruttuosa storia, anche se non sono mancate malattie. Tuttavia, con la mobilità dei popoli, con l’invasione di industrie inquinanti senza controllo, a causa delle condizioni del cambiamento climatico e di fronte ad una totale indifferenza delle autorità sanitarie pubbliche sono comparse nuove malattie e sono riapparse patologie che erano state superate. Il modello di sviluppo limitato solo allo sfruttamento economico della ricchezza forestale, mineraria e idrocarbonifera della Panamazzonia incide sulla salute dei biomi amazzonici, delle sue comunità e dell’intero pianeta! Il danno affligge non solo la salute fisica, ma anche la cultura e la spiritualità dei popoli, è un danno alla loro ‘salute integrale’. Gli abitanti dei villaggi amazzonici hanno diritto alla salute e a ‘vivere in salute’ il che presuppone un’armonia «con ciò che la ‘Madre Terra’ ci offre».

MINACCE E CRIMINI
«La vita in Amazzonia è minacciata soprattutto da: a) la criminalizzazione e l'assassinio di leader difensori del territorio; l’appropriazione e la privatizzazione di beni naturali, come l’acqua stessa; le concessioni a imprese di disboscamento legali e l’ingresso di imprese di disboscamento illegali; caccia e pesca predatorie, soprattutto nei fiumi; megaprogetti: idroelettrici, concessioni forestali, disboscamento per produrre monocolture, strade e ferrovie, progetti minerari e petroliferi; inquinamento provocato dall’intera industria estrattiva che crea problemi e malattie, in particolare ai bambini/e e ai giovani; il narcotraffico; i conseguenti problemi sociali associati a tali minacce come l’alcolismo, la violenza contro la donna, il lavoro sessuale, il traffico di esseri umani, la perdita della loro cultura originaria e della loro identità (lingua, pratiche spirituali e costumi), e l’intera condizione di povertà a cui sono condannati i popoli dell’Amazzonia».
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