Addetto alle pulizie muore schiacciato da un bancale di prodotti di vetro

Sabato 15 Giugno 2019 di Francesco Campi
La Bormioli Pharma a Melara
MELARA - Erano più o meno le 14 quando nel magazzino di Melara della Vetreria Bormioli, ora Bormioli Pharma, si è consumata la tragedia: un addetto alle pulizie all’interno della struttura è rimasto schiacciato da un grosso e pesante bancale di prodotti di vetro che gli è caduto addosso uccidendolo sul colpo. Per l’uomo, un 53enne di origini albanesi e residente a Castelmassa, Arben Rushitaj, non c’è stato alcunché da fare e anche la disperata corsa dell’ambulanza si è rivelata vana, perché il medico non ha potuto fare altro che constatare l’avvenuto decesso.
 
Una morte sul lavoro, perché di lavoro si continua a morire. Anche a Rovigo, che fino a ieri era rimasta una delle 33 province italiane a non aver dovuto piangere una persona deceduta mentre stava lavorando in questi primi mesi del 2019. Unica, insieme a Belluno, di un Veneto purtroppo fra le regioni più flagellate, con ben 15 decessi registrati dall’inizio dell’anno. Nel 2018 in Polesine si è verificato un solo incidente mortale, il 19 gennaio di un anno fa è morto sul lavoro il 67enne elettricista Adriano Pacella, di Rivà di Ariano Polesine, caduto da una scala. Ieri, non appena è partita la chiamata di soccorso, oltre al personale medico e sanitario del Suem, nel clima di dolore degli altri lavoratori presenti, sono accorsi sul posto anche i vigili del fuoco di Castelmassa, i carabinieri della Compagnia di Castelmassa e il personale ispettivo dello Spisal, il Servizio prevenzione igiene e sicurezza a negli ambienti di lavoro dell’Ulss 5, che ha competenza specifica. In attesa dei primi esiti ispettivi, il sostituto procuratore sabrina Duò, pm di turno, ha disposto l’ispezione esterna del cadavere.
Il 53enne, da tempo in Polesine, lavorava alle dipendenze della cooperativa Csa e il magazzino, formalmente della Bormioli Pharma, è in realtà affidato in gestione alla società di logistica Cal. La Bormioli Pharma è il ramo farmaceutico della Bormioli Rocco che nel 2017 è stato acquistato Tryton, un fondo di investimento, tecnicamente, di “private equity”, mentre l’altro ramo del colosso del vetro, quello “casa”, è stato acquistato dalla Bormioli Luigi spa. Della Bormioli Pharma fa parte lo stabilimento di Bergantino, dove lavorano circa 300 addetti. A Melara, in via dell’Artigianato, c’è un magazzino che rientra nel settore della logistica e che l’azienda ha affidato alla Cal.
Passaggi che la stessa Bormioli Pharma ha precisato in una nota, diramata poco dopo la notizia della tragedia: «In riferimento all’incidente sul lavoro avvenuto a Melara, Bormioli Pharma desidera esprimere il profondo cordoglio e dolore per quanto avvenuto. L’incidente, che ha provocato la morte di un dipendente della società appaltatrice dei servizi di pulizia Csa., è avvenuto in uno dei magazzini gestiti dalla società Cal che movimenta i prodotti di Bormioli Pharma. In questo momento Bormioli Pharma sta attivamente collaborando con le autorità competenti per fare piena chiarezza sull’accaduto».
Arben Rushitaj viene definito «un uomo buono, serio, proprio una brava persona», da amici, colleghi e conoscenti. Sposato, da molti anni si era stabilito a Castelmassa con la moglie. Una persona benvoluta. Era titolare di un assegno ordinario di invalidità, ma il suo problema fisico non gli impediva di lavorare, cosa che faceva con impegno. «Non lo conoscevo personalmente - spiega il neo sindaco di Castelmassa Luigi Petrella - ma questo cambia poco sul grave lutto subito dalla nostra comunità, che si stringe nel cordoglio ai familiari della vittima. Fa riflettere che nel 2019 ancora si possa morire sul lavoro, fra l’altro in un lavoro teoricamente non esposto a particolari rischi come quello delle pulizie. Ogni volta che avviene la morte di un lavoratore, il dolore è doppio».
Ultimo aggiornamento: 14:37 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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