Schiucaz condannato: se la frana se lo porterà via, verrà ricosruito altrove

Domenica 19 Maggio 2019 di Olivia Bonetti
Schiucaz condannato: se la frana se lo porterà via, verrà ricosruito altrove
3

ALPAGO (BELLUNO) - Se la frana si porterà via il paese di Schiucaz l'abitato non risorgerà più lì. Lo ha spiegato ieri l'assessore regionale alla Protezione Civile, Gianpaolo Bottacin, che ha incontrato in Municipio a Farra la popolazione del paesino in comune di Alpago.
 



È l'ipotesi peggiore, ma è stata prospettata anche questa, viste le pressanti domande dei 17 sfollati. Gli abitanti del paesino sul torrente Tesa che nel giro di pochi minuti, domenica scorsa, hanno dovuto abbandonare tutto e fuggire. Qualcuno è in albergo, altri hanno trovato sistemazioni da parenti. Ma l'emergenza sarà lunga e nei prossimi giorni il Comune aiuterà a  trovare delle abitazioni in affitto. Sulle case evacuate di Schiucaz (15 edifici, dei quali 3 imprese) incombono 6mila metri cubi di roccia e fango che si stanno muovendo velocemente. E le piogge di questi giorni non aiutano. «È una bomba», ha detto il geologo Luca Salti, spiegando che non si può intervenire in nessun modo.
IL MOSTRO«In 25 anni che giro l'Alpago - ha spiegato Salti, geologo incaricato da Veneto Strade - una cosa così non l'avevo mai vista. Nel 2016 una frana simile l'ho trattata a Genova e in quel caso abbiamo demolito tutto». Le cose sono state dette con franchezza e chiarezza agli abitanti, ieri pomeriggio nel Municipio di Farra, in comune di Alpago. Sono arrivati i vertici regionali (oltre all'assessore Bottacin c'era il direttore della protezione civile Luca Soppelsa), che hanno ora in carico l'emergenza di Schiucaz e Veneto Strade (con il referente per la provincia, Michele Artusato). Gli sfollati, dopo le prime domande dai toni accesi, hanno apprezzato la sincerità e capito. Si preparano all'ipotesi peggiore, ma non comprendono perché non si possa intervenire ora. «La fase è molto delicata - ha sottolineato il geologo - e metterci piede ora non si può: vicino alla frattura ci sono voragini, buchi». E qualcuno ha obiettato: «E se sta ferma un mese noi stiamo fermi un mese?». «Stiamo parlando di mesi da attendere - ha risposto Michele Artusato di Veneto Strade -. La decisione è quella di osservare nei prossimi giorni per comprendere bene i meccanismi di rottura, romperla male potrebbe essere una brutta cosa. Stiamo lavorando per capire qual è il metodo migliore per tirarla giù, perché comunque, se non viene giù, va tirata giù. Ma quello che farà la frana al momento non lo sappiamo. Per questo, oltre alle telecamere già installate che sorvegliano con immagini inviate tramite un'App, sistemeremo un sistema di monitoraggio del movimento». E poi ha ribadito: «Se la frana resta ancora lì la demoliremo con la massima tutela per le abitazioni». Gli abitanti hanno chiesto all'assessore Bottacin di mostrare loro le persone dalle quali dipenderanno: Artusato (Veneto Strade) e il geologo. «L'impegno che mi prendo con voi è duplice - ha detto Artusato di Veneto Strade -. I primo è farvi accedere alle abitazioni per recuperare i beni, nei prossimi giorni, dopo l'installazione di un sistema di monitoraggio. Il secondo è tutelare il più possibile le vostre case da questa frana».
LA DELOCALIZZAZIONEIn tanti per quelle case, che presto potrebbero non esistere più, hanno ancora un mutuo da pagare. Preso dallo sconforto uno di loro ha detto: «Io mi ci faccio morire lì dentro, quando viene giù a frana. Non posso ricominciare tutto a 60 anni». L'assessore Bottacin ha spiegato di aver messo in campo il top per quella emergenza. «La gestione dei lavori la seguiremo con una procedura che ci consentirà velocità di intervento - ha detto -, con tempi molto più brevi rispetto all'ordinarietà. Da qui in avanti faremo di tutto per cercare di ridurre al minimo il disagio e risolvere il problema, mantenendo la sicurezza di tutti». E a chi insistentemente chiedeva dove verranno ricostruite le case ha risposto: «Lì a Schiucaz, se vien giù la frana credo che il Comune non farà ricostruire nulla, ma sono previsti fondi per quella che viene chiamata delocalizzazione, cioè costruire una casa nuova da un'altra parte». 
Olivia Bonetti

Ultimo aggiornamento: 14:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA
Potrebbe interessarti anche
caricamento

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci