Walter Nudo dopo l'ischemia: «Ho pensato di morire, in quel momento ho sentito vicino Frizzi»

Martedì 7 Maggio 2019
Walter Nudo, il racconto del malore: «Ho pensato: sto morendo»

«Ero a Los Angeles, in albergo. Mi sono svegliato nel letto fradicio di sudore. Avevo freddo, ma sudavo. Il letto era completamente bagnato. Volevo chiamare aiuto, ma dalla bocca uscivano solo suoni distorti. Ho pensato “sto morendo”. Ho infilato non so come le scarpe e ho chiamato un taxi. Mi sono fatto portare da un amico medico che ha capito subito la gravità della situazione. Andiamo in ospedale dove mi sottopongono a una serie di esami. Appena terminati il medico mi dice una frase che non avrei mai pensato di sentire. “Lei ha due ischemie al cervelletto”. Improvvisamente ho perso la coordinazione e l'equilibrio. In pochi secondi ho perso il venti per cento del controllo del corpo. La mano sinistra non seguiva i comandi del cervello. Nausea e sudore freddo aumentavano. E intanto sentivo i medici che parlavano, parlavano... e io ero solo. Il primo istinto è stato quello di scappare. L'ho fatto, e sono stato un incosciente, ma mi sono salvato la vita».

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Questo è il drammatico racconto che Walter Nudo, ha fatto in esclusiva al settimanale Chi (in edicola da mercoledì 8 maggio), della grande paura vissuta l'8 aprile scorso, quando è stato colpito da due ischemie mentre si trovava negli Stati Uniti. Nonostante la gravità della situazione, e contro il parere dei medici americani, Walter Nudo ha deciso di rientrare in Italia dove è stato operato con successo al centro cardiologico Monzino di Milano. Ora, passato un mese di convalescenza il vincitore del GfVip racconta per la prima volta a Chi il suo dramma, per fortuna a lieto fine. «I medici mi hanno detto che avevo un buco nel cuore», racconta Nudo. «Volevo tornare in Italia, dai miei affetti, dalla gente che mi vuole bene.
Così ho mentito ai medici e mi sono imbarcato. Quando l'aereo si è staccato da terra ho ricominciato a sudare e a tremare. Appena arrivato sono andato al centro cardiologico Monzino e, dopo aver fatto gli esami di rito, mi hanno operato immediatamente, in anestesia locale. Quando ho capito che la sonda usata dai medici stava entrando nel mio cuore per ripararlo, sono scoppiato a piangere di gioia
».

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«Ho capito che il mio cuore, la fonte della mia vita si stava aggiustando». Nell'intervista, Nudo rivela che nei momenti più drammatici ha sentito vicino a sé, ad infondergli coraggio, una presenza molto importante: «Non so perché, ma in questa circostanza ho sentito molto vicino Fabrizio Frizzi. Io credo in queste cose. Ricordo che quando Fabrizio stava male, all'inizio della sua malattia, gli ho inviato un messaggio. Lui mi ha risposto dopo tre mesi, ma questo gesto mi ha fatto sentire importante. Ho sentito Fabrizio dentro quella risposta e l'ho sentito ancora in questa situazione».
 
 

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