Gay Center vince causa contro Radio Globo: «Lecita l'obiezione commerciale per chi discrimina gay»

Martedì 7 Maggio 2019
Gay Center vince causa contro Radio Globo: «Lecita l'obiezione commerciale per chi discrimina gay»
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Gay Center e Arcigay Roma vincono la causa contro Radio Globo. Nel settembre 2018 durante la trasmissione mattutina The Morning Show, il conduttore aveva dichiarato verso una coppia gay che si baciava: «Mi fermo a guardare o perchè non siamo abituati a guardare o perchè semplicemente non è normale e provavo anche un certo disgusto». Dopo questa dichiarazione le associazioni avevano chiesto agli sponsor di cessare le loro pubblicità su Radio Globo.  Radio Globo per questo motivo ha citato in giudizio le due associazioni che oggi hanno vinto la causa. Il tribunale di Roma, infatti, ha definito «lecita l'obiezione commerciale». Lo rende noto il Gay Center in una nota.

I fatti: Radio Globo aveva citato in giudizio le associazioni Gay Center ed Arcigay Roma, chiedendo al tribunale, di far cessare l'attività delle associazioni verso gli sponsor, dopo che i referenti delle due associazioni avevano denunciato mediaticamente le parole del conduttore Roberto Marchetti.  «Oggi il Tribunale Civile di Roma ci dà ragione, affermando che è »lecita l'obiezione commerciale« e condanna Radio Globo alle spese processuali, dichiara Fabrizio Marrazzo, portavoce Gay Center, »affermando che la nostra azione è stata legittima e che la radio non prendendo di fatto le distanze dal suo speaker, non può lamentarsi delle nostre azioni. Questa sentenza è molto importante perchè per la prima volta stabilisce come legittima l'azione delle associazioni gay contro le attività discriminatore di un media«.

Continua Marrazzo: «Purtroppo come si evince dalla sentenza l'assenza di una legge contro l'omofobia non ci da strumenti reali di contrasto alle discriminazioni, per questo sollecitiamo il parlamento ad approvare al più presto una legge contro l'omofobia.
Inoltre, ci auguriamo che Radio Globo si scusi con gli utenti lesbiche, gay e trans e non ripeta più affermazioni discriminatore». «La sentenza evidenzia il contenuto omofobo delle dichiarazioni del conduttore di Radio Globo e la non presa di distanza da parte della radio sull'accaduto - dichiara Francesco Angeli, presidente Arcigay Roma -. Di conseguenza viene legittimato il diritto di critica da parte dell'associazione Arcigay Roma, legato all'art. 21 della Costituzione, di esprimersi liberamente sulle dichiarazioni della radio, richiedendone, come accaduto a settembre, le scuse ufficiali. La sentenza inoltre conferma come legittima l'azione verso gli sponsor, espressa come appello per interrompere il sostegno economico alla Radio, confermando che mai la Radio, dopo le dichiarazioni omofobe del settembre 2018 del conduttore di Radio Globo, ha espresso una posizione di distanza da queste. Una sentenza importante che ribadisce la centralità del lavoro di Arcigay Roma nella difesa delle discriminazioni omofobe, derivanti dal linguaggio d'odio, che servirà come esempio per il futuro nell'utilizzo di un linguaggio non offensivo».
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