Roma nascosta: una mostra riscopre le Edicole Sacre del Rione Ponte

Lunedì 6 Maggio 2019 di Francesca Spanò
Roma nascosta: una mostra riscopre le Edicole Sacre del Rione Ponte

Una piccola esposizione che celebra meraviglie dimenticate ma dal grande valore artistico, come le nicchie dedicate alla Madonna e ai Santi. Di quelle che rendono uniche le facciate dei palazzi storici e che solo raramente turisti e cittadini, nel frenetico correre quotidiano, si fermano ad osservare. Un vero “omaggio alle Edicole Sacre del Rione Ponte”, questo il titolo della mostra che nella Basilica di San Giovanni Battista dei Fiorentini (Piazza dell’Oro 1) darà il via a un progetto che potrebbe avere cadenza annuale e che intende, appunto, riportare alla luce queste opere che hanno attraversato i secoli e sono giunte fino a noi.
 

 

In qualche caso sono rimaste più o meno intatte nonostante le guerre, i decenni e le intemperie. Altre sono state restaurate e, altre ancora, meritano di essere ricollocate cancellando così uno spazio vuoto che appare come una minuscola grande ferita nel cuore di una Roma che conserva un cuore antico e profondo.
 
L’inaugurazione e le info
L’inaugurazione avverrà il 6 maggio alle ore 18,  nella medesima Basilica, con la Solenne Celebrazione Eucaristica presieduta da Sua Eminenza Reverendissima il Cardinal Vicario Angelo De Donatis e la benedizione della Madonnella donata da Mario e Maria Prili abitanti del Rione. La Madonnella verrà poi collocata, una volta ottenuti i permessi, a Tor di Nona in ricordo delle persone migranti italiane giunte a Roma (in questo e nei Rioni limitrofi) all’inizio del secolo XX in cerca di fortuna. Sarà possibile riscoprire le immagini fino al prossimo 19 maggio, mentre il 15 dello stesso mese l’appuntamento è nell’Oratorio della Basilica, Sala San Filippo Neri, alle ore 17,30, quando Maria Cristina Martini editrice della collana “A Spasso con la con la storia” MMC edizioni , illustrerà la storia delle Edicole Sacre di Roma. La serata continuerà sulla scia del ricordo di ciò che è stato il Rione Ponte e di quello che ha rappresentato a livello storico. A tal proposito, Mario De Quarto (nativo della zona) giornalista, guida turistica e scrittore tornerà a presentare il libro che ha dedicato al suo quartiere, “Speravamo nei Miracoli” e seguirà il filmato donato da Massimo Rondina “Scene di Vita”.

La memoria storica non va dimenticata
A finanziare l’esposizione e il catalogo annesso, ci ha pensato il parroco di San Giovanni dei Fiorentini, Padre Roberto Paoloni. Entusiasta la curatrice, Francesca Della Torre, che ha fortemente creduto nell’iniziativa: “Spero vivamente di poter contribuire con questo primo seme a destare il desiderio di curarci tutti insieme delle bellezze e della memoria dei luoghi in cui abbiamo il privilegio di abitare e lavorare. Mi auguro sia solo l’inizio di un bellissimo viaggio comune, che possa in futuro interessare anche i quartieri limitrofi in nome del recupero di una memoria storica di luoghi che hanno ancora molto da offrire differenziandosi dall’omologazione globale”.
 
L’importanza delle Edicole Sacre nei secoli
L’idea di una mostra che renda omaggio a Maria e alle Edicole Sacre di cui Ponte è ricchissimo, serve a mostrare e a raccontare un passato ancora presente. Un tempo queste erano infatti espressione della cultura popolare con immagini semplici e lavorate da artisti minori. Molto spesso rappresentavano la Madonna col Bambino ma anche altri Santi e venivano realizzate a seguito di eventi miracolosi, diventando meta di pellegrinaggio e oggetto di devozione. Per diversi secoli, inoltre, hanno avuto un’ulteriore funzione: illuminavano la città e rappresentavano dei piccoli fari che indicavano il passaggio a coloro che al crepuscolo dovevano spostarsi in città.
 
I “Tesori” del quartiere
Tra le diverse Edicole Sacre, tre vanno certamente citate:
  • La Madonna dell’Arco dei Banchi: l’arco è decorato con una volta stellata  e all’interno si trova probabilmente la più antica targa a ricordo di una grave esondazione del Tevere del tredicesimo secolo. Sin dal XV secolo qui si nota una immagine mariana, più volte sostituita. In città è molto amata e persino Papa Francesco vi si fermava a pregare, ogni volta che da cardinale tornava a Roma.
  • Mater Misericordiae del sec. XVI: nell’omonima cappella all’interno della Basilica minore di San Giovanni dei Fiorentini, si scorge questa opera di Filippo Lippi. Si trovava in vicolo della Palle (da Vicolo della Palla, a ricordare lo stemma della famiglia Medici che nell’area aveva le sue nobili dimore). Si racconta che vi si trovasse un impianto sportivo dedicato alle varie specialità del gioco del pallone (da non confondere con il calcio). Un giorno, un giocatore nervoso per essere stato sconfitto, colpì con la palla una immagine della Madonna, su cui rimase il segno dell’irruenta azione. E venne chiamata della “misericordia”, perché il braccio del giovane venne colto da paralisi, ma guarì miracolosamente dopo 40 giorni.
  • Madonna col Bambino e San Filippo Neri in via di Panico: L’edicola, fu restaurata per il Giubileo del 2000 dalla sovrintendenza Capitolina, ma per due volte è stata trafugata. Ritrovata in pessime condizioni e restaurata, lo scorso anno la tela è stata restituita al Rione.

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