TREVISO - E’ un ragazzo di appena 14 anni l’autore degli imbrattamenti dei monumenti di Treviso. Lo scorso 4 marzo, a Porta San Tomaso, edificio storico risalente al 1500, era stato infatti trovato un disegno tracciato con vernice rossa. A distanza di quasi due mesi il responsabile ha un nome: la Polizia Locale di Treviso ha individuato l’autore, un minorenne residente in città. Il giovane aveva deturpato con lo stesso scarabocchio anche viale Cairoli, piazza San Leonardo, via Santa Caterina e i viali Bixio e Terza Armata.
«Si è trattato di un’indagine molto difficile condotta dal nucleo di Polizia giudiziaria» spiega il comandante della Polizia Locale, Andrea Gallo «I nostri uomini hanno lavorato intensamente per dare un nome al responsabile di questi gravi atti di vandalismo. Il minorenne aveva scelto alcuni luoghi dove i sistemi di videosorveglianza non sono presenti e questo ha rappresentato una difficoltà non da poco per le indagini. Alla fine, però, il responsabile è stato denunciato al tribunale dei Minorenni». Gli investigatori della polizia locale hanno studiato il disegno del writer e, dopo aver confrontato centinaia di profili presenti nei social network, sono riusciti a identificare lettere e numeri dei graffiti, identici in alcuni profili Instagram e riconducibili senza ombra di dubbio all'autore delle scritte illegali.
© RIPRODUZIONE RISERVATA «Si è trattato di un’indagine molto difficile condotta dal nucleo di Polizia giudiziaria» spiega il comandante della Polizia Locale, Andrea Gallo «I nostri uomini hanno lavorato intensamente per dare un nome al responsabile di questi gravi atti di vandalismo. Il minorenne aveva scelto alcuni luoghi dove i sistemi di videosorveglianza non sono presenti e questo ha rappresentato una difficoltà non da poco per le indagini. Alla fine, però, il responsabile è stato denunciato al tribunale dei Minorenni». Gli investigatori della polizia locale hanno studiato il disegno del writer e, dopo aver confrontato centinaia di profili presenti nei social network, sono riusciti a identificare lettere e numeri dei graffiti, identici in alcuni profili Instagram e riconducibili senza ombra di dubbio all'autore delle scritte illegali.