Basilica di San Marco, rivoluzione per entrare: solo su prenotazione

Lunedì 15 Aprile 2019 di Tiziano Graziottin
Basilica di San Marco, rivoluzione per entrare: solo su prenotazione
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VENEZIA - Stop ai serpentoni di turisti davanti alla Basilica di San Marco, basta con le code infinite che si sviluppano nella piazza più bella del mondo finendo per essere elemento di cesura, quasi una paratia che a volte divide in due l'area marciana. I Procuratori di San Marco, l'organismo cui compete la tutela e la manutenzione della Basilica, insieme ai tecnici stanno definendo ogni aspetto dell'operazione, delicata come tutto ciò che riguarda questi luoghi di incomparabile bellezza. La determinazione in questo senso di Carlo Alberto Tesserin, primo procuratore di San Marco, e dei suoi colleghi è emersa quasi carsicamente tra le pieghe del convegno svoltosi sabato a Palazzo Ducale, non a caso intitolato La Basilica nel Terzo Millennio e imperniato sulla presentazione del libro San Marco. La Basilica di Venezia. Arte, storia, conservazione a cura del proto emerito Ettore Vio, edito da Marsilio.
 
RIORDINO«Serve un riordino complessivo dell'accessibilità alla Basilica - aveva detto tra un intervento e l'altro Tesserin - non si può andare avanti con questo caos. Ed è un tema che vogliamo affrontare a 360 gradi». A precisare la linea di marcia degli amministratori della fabbriceria che gestisce la Basilica di San Marco è l'ingegner Pierpaolo Campostrini, procuratore delegato ai servizi tecnici, che spiega: «L'obiettivo è arrivare a non avere più code davanti alla Basilica. Ci stiamo lavorando, speravamo di partire già con questa stagione ma certamente per la prossima non vedrete più il serpentone di persone sulla piazza. Ci aiuterà la tecnologia, si è reso necessario un gran lavoro con agenzie e altri soggetti interessati alla gestione dei turisti, ma non c'è dubbio che i tempi sono maturi». Campostrini non scopre del tutto le carte, ma la Procuratoria sta lavorando per avere il progetto pronto e definito nel giro di qualche mese.
«Il punto d'arrivo - precisa Campostrini - sarà la bigliettazione elettronica estesa su tutto l'arco orario di entrata alla Basilica. A regime si entrerà solo con una prenotazione relativa a una determinata fascia oraria».
Attualmente, come noto, accanto al sistema di accesso con prenotazione (attivo però soprattutto per i gruppi) resta aperta la porta dell'entrata tradizionale, appunto mettendosi in fila.
NUOVE TECNOLOGIELa questione delle code è comunque soltanto uno degli aspetti - certo tra i più importanti - relativamente alla gestione dei 5,5 milioni di turisti che nel 2018 sono entrati nella cattedrale veneziana. Se infatti l'attenzione di opinione pubblica e mass media italiani e internazionali si concentra sulla salvaguardia della Basilica dall'acqua alta e dai suoi effetti a volte devastanti (vedi quel che è accaduto il 29 ottobre scorso con la marea a 156 centimetri sul medio mare) non poca preoccupazione desta l'esponenziale aumento di visitatori, non sempre informati ed educati. «Dobbiamo già difenderci dalla calamità acqua alta - ha sintetizzato Tesserin - non vogliamo dover parlare di effetti da calamità anche per quanto riguarda il turismo».
Quel che è certo è che non potranno aumentare ulteriormente le presenze in Basilica e che nella rivisitazione delle modalità di accesso ci sarà anche un contingentamento dei tempi. «La nostra è la prima Basilica d'Italia completamente collegata alla fibra ottica - ha spiegato nel suo intervento al convegno l'ingegner Campostrini - oggi totalmente servita da wi-fi. Questo ci consentirà di dare ai visitatori strumenti diversi e nuovi, potranno stare poco in Basilica ma capire di più rispetto alla meraviglia che hanno davanti». 
Tiziano Graziottin

Ultimo aggiornamento: 16 Aprile, 11:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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