La nuova vita della Schiavone: con la Wozniacki per vincere uno Slam da coach

Lunedì 8 Aprile 2019 di Angelo Mancuso
Francesca Schiavone
Una formula magica e vincente che si chiama Francesca Schiavone. «A 18 anni avevo due sogni. Vincere il Roland Garros e diventare una top ten: li ho realizzati entrambi, sono felice di questo e posso ritenermi fortunata. Dopo 20 anni di carriera ho altri sogni, perché il cuore ne ha bisogno ogni giorno: uno di questi è vincere uno Slam come coach». Lo aveva confidato lo scorso settembre annunciando a New York, durante gli US Open, il ritiro a 38 anni. Sono trascorsi 7 mesi e chissà che la milanese non ci riesca già al fianco di Caroline Wozniacki. La danese, ex n.1 in crisi di risultati, l’ha voluta al suo fianco per la stagione sulla terra rossa. E al primo colpo ha raggiunto la finale a Charleston, dove in verità la terra è verde e più veloce di quella europea. Si è arresa solo alla statunitense Madison Keys per 7-6 (5) 6-3. Sulla terra la 28enne di Odense ha vinto solo 4 dei suoi 30 titoli e non ha mai brillato: una semifinale a Roma, due quarti al Roland Garros, il primo nel 2010 quando fu eliminata proprio dalla Schiavone, che poi quell’anno trionfò a Parigi. Per “Caro”, che da mesi combatte con l’artrite reumatoide, la stagione era stata sin qui un mezzo calvario, in parte proprio per colpa della malattia che le toglie energia e smalto.

BUONE AMICHE
Le due si erano allenate insieme già a Miami, dove Francesca vive: è in quella occasione che la Wozniacki l’ha invitata a Charleston per carpirle qualche segreto. Nei giorni scorsi il profilo ufficiale della WTA ha postato un video della tennista danese che palleggia con la “Leonessa”: uno dei compiti dell’azzurra è quello di consigliarla sul piano tattico sino al Roland Garros. Poi si vedrà. «Francesca conosce benissimo la terra - ha spiegato Caroline - e quando ci siamo viste a Miami le ho detto: tu sul rosso sei fortissima, io devo migliorare, perché non mi dai una mano?». La sapienza tattica della Schiavone, le sue variazioni e la capacità di sfruttare i punti deboli dell’avversaria hanno fatto sognare i tifosi e disperare le avversarie. Tutte qualità che possono far comodo sul rosso alla Wozniacki, anche se i conti andranno fatti con l’ingombrante presenza di papà Pjotr, che da sempre allena la figlia.

UNA NUOVA VITA 
Per il momento vanno tutti d’amore e d’accordo: la Schiavone è entusiasta del suo nuovo ruolo sulle orme delle varie Mauresmo e Conchita Martinez (quest’ultima allena da qualche mese la top ten Pliskova). «Sono a caccia di nuove sfide - ha sottolineato - vivo negli States, mi stanno offrendo diverse opportunità e le sto iniziando a vivere. Chissà, spero mi capiti qualche italiano da allenare. L’importante è rimanere protagonisti della propria vita, che poi è la cosa che conta. Amo questo sport e sono pronta a trasmettere la mia esperienza e la mia passione. Il mio sogno ora è allenare». Perché il mondo della Schiavone è ben più complesso dell’incredibile successo al Roland Garros, quando il 5 giugno 2010 è diventata Nostra Signora dello Slam. Qualcuno aveva baciato la terra rossa, qualcun altro ci si era tuffato. Qualcun altro ancora ci aveva dipinto un cuore grande così. Ma nessuno l’aveva mangiata come ha fatto lei. Ora per Francesca è il momento di cominciare una nuova vita.
Ultimo aggiornamento: 16:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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