​Influenza, colpo di coda. Grave donna anziana e nuovo picco dei casi

Domenica 24 Marzo 2019 di Alberto Comisso
Influenza, colpo di coda. Grave donna anziana e nuovo picco dei casi
PORDENONE - Colpo di coda dell'influenza in provincia di Pordenone. Un'anziana residente nel sanvitese è stata ricoverata in gravissime condizioni nel reparto di Terapia intensiva dell'ospedale di San Vito al Tagliamento a seguito delle complicazioni dovute ad un'insufficienza respiratoria. Accolta inizialmente in Medicina, la donna oltre a far fatica a respirare presentava febbre alta e una tossa insistente. È stata sottoposta agli accertamenti del caso essendo le sue condizioni di salute peggiorate rapidamente: è risultata positiva al virus dell'influenza. Non la cosiddetta suina che aveva provocato a gennaio la morte del 68enne Liborio Riggi, ma quella generata dal virus A-H3N2 che, nel caso specifico dell'anziana, è associata a polmonite da pneumococco. Un quadro clinico piuttosto complesso e allo stesso tempo grave.
 
COLPO DI CODA«L'influenza stava passando - spiega Massimo Crapis, responsabile dell'Unità operativa malattie infettive dell'Azienda sanitaria 5 del Friuli Occidentale - dal momento che il picco era stato raggiunto tra la fine di gennaio e l'inizio di febbraio. Ora, però, pur essendo entrati in una fase calante stiamo asistenmto a una ripresa dei casi e prrio per questo non dobbiamo abbassare la guardia: i pericoli sono sempre dietro l'angolo. Lo dimostra il fatto che un'anziana si trova ricoverata in condizioni gravi a causa di uno dei virus responsabili di numerosi contagi, tanti quanti ne ha causati la suina». 
I CASIOltre alla donna in gravi condizioni, c'è anche un'altra persona ricoverata con gli stessi sintomi infulenzali, ma le sue condizioni, allo stato non sono gravi. Non è tutto. Da alcuni giorni è stato segnalato un nuovo picco dai medici di medicina di base, con diverse persone che sono state colpite dal virus. I sintomi, anche di questa seconda ondata restano quelli classici, con una temperatura corporea uguale o superiore ai 38 gradi, dolori a livello muscolare e osseo, insonnia, emicrania e mancanza di appetito. Ciò che preoccupa i medici riguardo il virus è l'elevata possibilità di contagio. Elemento che non va per nulla sottovalutato. La stagione dell'influenza, che sta volgendo verso la fine, non è stata tra le più gravi in assoluto. «Ovviamente tiene a precisare Crapis va sempre tenuto conto che, anche in presenza di livelli di incidenza considerati nella media, è necessario comunque fare sempre i conti con la possibilità che qualcuno possa morire. Soprattutto i soggetti più deboli, già alle prese con patologie gravi. Quest'anno le strutture ospedaliere sono andate in sofferenza a causa del numero di persone per le quali è stato necessario il ricovero, anche se non è stata la stagione peggiore. Di casi giudicati gravi, gestiti dai reparti di Terapia intensiva, ne abbiamo registrati sette. Senza dimenticare poi il decesso del 68enne originario di Caltanissetta, ma residente nel comune di Zoppola. Per far comprendere meglio l'incidenza dell'influenza stessa, due pazienti, uno di 61 anni e l'altro di poco più vecchio, sono usciti dalla Terapia intensiva rispettivamente dopo tre e quattro settimane. Quello più anziano è stato addirittura sottoposto a tracheotomia, intervento che consiste nell'incisione chirurgica della trachea per aprire una via respiratoria alternativa a quella naturale».
I NUMERIComplessivamente i casi monitorati dall'Azienda sanitaria, quelli giudicati più seri, sono stati oltre 40. L'influenza di quest'anno non è stata particolarmente diversa da quella delle ultime stagioni invernali, dal momento che i virus in circolazione sono stati più o meno gli stessi. Il brusco e repentino abbassamento delle temperature aveva contribuito, specie tra la metà di gennaio e l'inizio di febbraio, a far aumentare il numero dei casi di influenza accertati. «Da qui ai prossimi giorni - fa sapere l'infettivologo Crapis - sarà destinata a migliorare».
Alberto Comisso 
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