Contributo di accesso: corsa contro il tempo per i biglietti dei treni

Giovedì 28 Febbraio 2019 di Michele Fullin
Contributo di accesso: corsa contro il tempo per i biglietti dei treni
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VENEZIA - Ora che il Contributo di accesso è stato approvato dal Consiglio comunale, è corsa contro il tempo per mettere in pratica le prescrizioni entro una sessantina di giorni. L'obbligo riguarda soprattutto i treni, che sono i mezzi che portano a Venezia il maggior numero di turisti. Le società ferroviarie dovranno infatti riscuotere il tributo al momento dell'emissione del biglietto e versarlo nelle casse di Ca' Farsetti entro il 15 del mese successivo.
 
I CAMBIAMENTI
Questo nuovo tributo comporta un cambio non marginale nel sistema di prenotazioni e di acquisto dei biglietti, poiché ogni volta che sarà scelta la destinazione Venezia, si dovrà specificare se si fa parte di una delle categorie escluse, scontate oppure esenti. Che sono tantissime e non tutte dimostrabili con un documento di identità o un codice fiscale. Quindi, una pratica standardizzata è possibile solamente per i residenti a Venezia oppure in Veneto. I parenti di un carcerato, però, dovranno esibire un altro tipo di documentazione e lo stesso vale per una casistica abbastanza importante che potrebbe essere affrontata agevolmente solo con le biglietterie reali, dove la persona al di là del vetro visiona le carte. Le macchinette automatiche o le prenotazioni via web o app per telefono o tablet potrebbero non essere in grado di farlo. O perlomeno in tempi brevi.
L'OBBLIGO
Una cosa è però certa: Il contributo di accesso - dice il Regolamento - è riscosso, unitamente al prezzo del biglietto o al corrispettivo comunque denominato, da parte di qualunque vettore. Quindi, i trasportatori ferroviari hanno un obbligo che discenda da una Legge dello Stato e non si potranno sottrarre.
«Ci sono stati molti incontri - dicono in Comune - anche a livello di vertice prima ancora di incontri più tecnici e non sono emersi particolari problemi, perché poi è il Comune attraverso la società Venis a fornire la parte più importante del software che servirà a gestire le esenzioni, le esclusioni e gli sconti. E si partirà in maggio, anche se non il primo, probabilmente attorno alla metà».
Sia Trenitalia (Ferrovie dello Stato) che Ntv (Italo) dicono di non essere in grado in questo momento di dire come stanno lavorando a questo progetto o quali sono le criticità che stanno incontrando. Un silenzio che forse cela un certo imbarazzo, visto che la cosa comporta un investimento non da poco sui sistemi di prenotazione.
LE CRITICHE
Critiche al provvedimento arrivano dal Pd, che lo definisce farraginoso e inapplicabile.
«Mentre tutti i veneti saranno esenti - affermano Monica Sambo e Giorgio Dodi - la tassa di sbarco sarà pagata da chi viene in città per motivi di lavoro o di studio, per visitare i parenti, per andare da un avvocato o da un commercialista, per chi viene a un convegno, mentre l'amministrazione si è affrettata a scontare il costo del contributo per i turisti che soggiornano nelle strutture ricettive del Veneto».
Il Codacons approva invece la misura, purché serva a risolvere i problemi di Venezia.
«Il problema vero - commenta il presidente Carlo Rienzi - è come saranno spesi gli introiti e chiediamo al Governo di offrire garanzie precise in tal senso, controllando in modo certosino l'utilizzo dei fondi raccolti».
IL SINDACO
Al Codacons, al Pd e agli altri, risponde con un video il sindaco Luigi Brugnaro.
«Prima di essere un contributo di accesso - ha sottolineato il sindaco - è un valore che diamo al rispetto di questa città. Lo Stato tenta di aiutare la città ad affrontare il differenziale di costi nella pulizia e nella gestione rispetto al resto del Paese. Parliamo solo per la pulizia di Venezia di 30 milioni l'anno. Costi che gravano sulle spalle dei veneziani e delle imprese del territorio. Venezia fa apripista - conclude - ma altre città, anche in Europa, ci hanno chiamato per capire come funzionerà. Ci rendiamo conto che sarà complicato e dovremo probabilmente modificare e migliorare le norme inserite. Forse ci vorranno due o tre anni per trovare il vero bilanciamento, che è quello di ridurre il peso forte del turismo in certe giornate e rendere la città vivibile per tutti, per le famiglie e per chi da tutto il mondo vuole visitarla».
Michele Fullin
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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