Simeone, vergogna social: minacce di morte alla figlioletta dopo il gesto in Atletico-Juve

Giovedì 21 Febbraio 2019 di Domenico Zurlo
Simeone, vergogna social: augurata la morte alla figlioletta dopo il gesto in Atletico-Juve
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L'esultanza del 'Cholo' Simeone dopo il gol del vantaggio di Jimenez di ieri sera, che ha spalancato al suo Atletico Madrid le porte di una importantissima vittoria per 2-0 in casa contro la Juventus negli ottavi di Champions League, non è passata inosservata.

Quelle mani tra le gambe, a indicare gli "attributi" per (come ha spiegato successivamente) elogiare i «c***ni» dei propri giocatori, non sono affatto piaciute ai tifosi bianconeri, a cui Simeone già non stava particolarmente simpatico, per via dei trascorsi interisti da calciatore.

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INSULTI CHOC Come spesso accade, la vendetta dei tifosi juventini è arrivata via social, anche se in questi casi parlare di «tifosi» è decisamente fuori luogo. Tra i commenti a una delle ultime foto del Cholo su Instagram infatti, in cui è ritratto con la figlioletta neonata, Valentina, tra le braccia, sono spuntati insulti terribili per l'allenatore dell'Atletico e per la povera bimba: «Prossima putt*** come la mamma?», chiede un utente. «Tanto di muore di cancro prematuro», scrive un altro. «Spero muoia quella bimba di m***», la sobria argomentazione di un altro ancora.

Lo screen degli insulti a Simeone e bimba, per fortuna, che hanno rapidamente fatto il giro dei social, hanno però risvegliato il buon senso e la sportività della maggioranza dei tifosi bianconeri, che in massa hanno preso 'd'assalto' la pagina del Cholo per difenderlo dall'inciviltà di pochi maleducati. «Diego io sono juventino - scrive Matt - ma sono distrutto da questa m*** che leggo. Ti porto le mie scuse a nome di tutto il popolo Juventus, perché siamo molti di più di questi porci che leggi qui sotto». A dimostrare, se ce ne fosse bisogno, che la sportività non ha bandiera.



I PRECEDENTI Simeone lo stesso gesto lo aveva già fatto da calciatore, durante un Lazio-Bologna (il Cholo era un giocatore biancoceleste). E non è il primo, quest'anno, a rendersi protagonista di un'esultanza contestata contro la Juventus: lo scorso novembre un'altra icona interista, Josè Mourinho, era uscito vittorioso dallo Stadium con tanto di mano all'orecchio, dopo aver risposto con i fatti agli attacchi della tifoseria bianconera. E come dimenticare il gesto delle manette dello stesso Mou, durante un Inter-Sampdoria nel 2010, per contestare una decisione arbitrale?



Ma se Simeone e Mourinho sono notoriamente due fumantini, lo stesso non si può dire di Carlo Ancelotti, solitamente pacioso e simbolo di sorrisi e sportività, che nel febbraio 2017 tirò fuori il dito medio in una partita contro l'Hertha Berlino. Dito medio 'scappato' anche a Delio Rossi contro Francesco Totti alla fine di un Samp-Roma, e a Roberto Mancini, allora all'inter, durante un derby perso contro il Milan. Ma il re delle esultanze resterà uno e soltanto uno: Carletto Mazzone, che dopo un rocambolesco 3-3 in rimonta del suo Brescia contro l'Atalanta corse sotto la curva dei bergamaschi per rispondere agli insulti dei tifosi. Altri tempi, altro calcio.

 

Ultimo aggiornamento: 22 Febbraio, 12:17
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