La disperazione: «Comune assente, le case qui non valgono più nulla»

Lunedì 11 Febbraio 2019
La disperazione: «Comune assente, le case qui non valgono più nulla»
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PADOVA-  Impressionati ma non stupiti dall'accaduto residenti nel condominio e gli altri vicini di casa. «Il sindaco è venuto alcune volte a vedere la situazione, aveva promesso un'assemblea con i condomini ma non è cambiato nulla - dice un uomo che vive nella stessa strada dell'omicidio -. Abbiamo cercato di sistemare a spese nostre il palazzo, abbiamo realizzato gli impianti di riscaldamento autonomi, abbiamo anche risistemato per quanto possibile i corridoi. Io ho comperato per 87 mila euro l'appartamento quando era una zona tranquilla, devo pagare un mutuo per altri 20 anni e non posso vendere, nessuno compra oppure mi offrono quasi nulla. Negli anni sono state fatte tante segnalazioni al Comune ma niente è cambiato». «La sera si chiudeva il cancello con il lucchetto, abbiamo messo un faro all'ingresso che lampeggiava - aggiunge un altro condomino - ma il mattino dopo si trovava il lucchetto scassinato, il cancello spalancato e gli pneumatici delle auto in sosta tagliati affinché rimanesse sempre aperto».
 

I residenti, sono stanchi, molti mini appartamenti sono affittati o subaffittati e alcuni proprietari non risiedono in città.
Quasi tutti lamentano un continuo viavai di spacciatori e di clienti di prostitute anche se vi sono alcune famiglie che cercano di condurre una vita normale. In moltissimi alloggi non arriva il gas, le persone restano al freddo o si scaldano con bombole e stufette. IL PIZZAIOLO «Abbiamo fatto tantissime segnalazioni al Comune senza riscontri - sbotta un residente - ci voleva il morto? Ora speriamo qualcosa cambi». A fianco del residence c'è la pizzeria Da Andrea proprio all'incrocio con via Perosi. «Sono qui dal 2002, nel palazzo c'erano ancora studenti e lavoratori ma la situazione già precipitava. Dopo la chiusura di via Anelli è arrivato il colpo finale - racconta il titolare Francesco Fioranzato -. Intorno al 2010 sono diventati in pratica tutti stranieri, è iniziato il giro di prostitute e spaccio e la zona è diventata sempre più degradata. In via Perosi sono scomparsi i negozi di quartiere. È rimasta una sala giochi e un paio di pizzerie. Ora chissà che questo ultimo grave episodio serva a sistemare. L'assessore Bressa è un cliente e spesso gli ricordo la situazione, speriamo sia la volta buona». LA GIOVANE COPPIA Dal cancello del condominio, passando tra i carabinieri, esce una giovane coppia italiana. «Abbiamo affittato la scorsa settimana perché eravamo in emergenza, non siamo di Padova, ma siamo già in cerca di un'altra casa» si limita a dire la ragazza. Davanti al condominio passa una coppia di anziani: «Abitiamo qui dietro in via Perosi, è buio e servirebbe più illuminazione, c'è tanto degradato. Un giorno stavo portando a passeggio il cane alle 17, è passato un uomo e mi ha strappato la catenina dal collo - dice Antonella Bacco - prima avevamo paura ad uscire di sera, ora tremo anche di giorno». Il marito Maurizio Nardin è sulla stessa linea: «C'è troppa gente che gira a tutte le ore senza fare nulla, non abbiamo denunciato il furto, non serve a nulla. Nel parcheggio del supermercato qua vicino di sera solo spaccio e prostitute». «Abito nel palazzo da 6 mesi, abbiamo fatto tante riunioni e ora faremo un'assemblea urgente - spiega un altro condomino -. Qui c'è chi lavora onestamente ma ci sono clandestini e spacciatori: devono restare solo le famiglie». Il Quartiere nord è quello che registra il più alto numero di cittadini stranieri che rappresentano il 32,04% del totale. La maggioranza, ben il 67,18% proviene dal Bangladesh, seguiti dai cinesi 40,03%. Presenti con percentuali che vanno dal 38,07% al 20,44% cittadini che arrivano da Romania, Moldova, Nigeria, Marocco, Filippine e Ucraina. L.M.
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