La "rimborsopoli" del Friuli Venezia Giulia: sette condanne in appello

Sabato 22 Dicembre 2018
La "rimborsopoli" del Friuli Venezia Giulia: sette condanne in appello
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Ribaltate le assoluzioni in primo grado della «rimborsopoli» del Friuli Venezia Giulia. È il risultato della sentenza emessa ieri dalla prima sezione penale della Corte di Appello di Trieste nel procedimento a carico di 12 persone: dieci ex consiglieri regionali di Pdl e Pd e un indagato estraneo al mondo della politica. I capi d'imputazione erano peculato e concorso in questo reato: all'attenzione della Giustizia le modalità con cui i consiglieri regionali hanno utilizzato i fondi assegnati ai rispettivi gruppi politici nel periodo 2010-2012. Fondi destinati a spese di rappresentanza e impiegati invece in molti casi per l'acquisto di gioielli, vini e biglietti aerei. Spese pazze, che i giudici hanno sanzionato.

La Corte presieduta da Igor Maria Rifiorati ha condannato i tre forzisti triestini - ai tempi dell'avvio dell'inchiesta esponenti del Pdl - Piero Camber, ancora in carica (undici mesi e venti giorni di reclusione); Piero Tononi (due anni e dieci giorni) e Maurizio Bucci (un anno, otto mesi e venti giorni). Condannati anche l'ex capogruppo Pdl Daniele Galasso (due anni e 8 mesi), gli ex eletti Pdl Gaetano Valenti e Antonio Pedicini (rispettivamente un anno, 9 mesi e 10 giorni e un anno, 10 mesi e 10 giorni), e Gianfranco Moretton, ex capogruppo Pd, a due anni e sei mesi di reclusione. Il dispositivo dichiara inoltre interdetti dai pubblici uffici Valenti, Camber, Pedicini Tononi, Bucci, Galasso, e Moretton per la durata della pena inflitta. Concessa tuttavia la sospensione condizionale di entrambe le pene (reclusione e interdizione) e la «non mezione della condanna» per Valenti, Camber Pedicini e Bucci. Assolti Everest Bertoli, ex collaboratore del gruppo regionale forzista, ora consigliere comunale triestino leghista, l'ex consigliere regionale Pdl Massimo Blasoni, e gli ex consiglieri Pd Alessandro Tesini e Sandro Della Mea.

Ritenuto inoltre inammissibile l'appello che il Procuratore generale aveva avanzato nei confronti di Paolo Iuri, l'elicotterista accusato di concorso in peculato con l'ex leghista - ora in quota FI - Mara Piccin.
In arrivo, promettono i legali degli imputati, una raffica di ricorsi in Cassazione. La sentenza di appello di spese pazze, conclude il quotidiano locale, sul piano politico ha già prodotto le sue conseguenze, innescando il meccanismo che condurrà alla sospensione del consigliere regionale Piero Camber e la decadenza dell'assessore comunale al Turismo, Maurizio Bucci.
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